Passo di riferimento: Ebrei 11:1-12
La definizione di Fede è: certezza di cose che si sperano, nel linguaggio comune la speranza non viene messa in comune con la certezza, si può sperare in molte cose, ma queste speranze non sono certezze, la speranza in Dio è Certezza.
È anche dimostrazione di cose che non si vedono, la dimostrazione è basata su logica, ma la nostra ragione non può comprendere Dio, per questo Egli si dimostra per fede. In questo passo ci sono esempi di fede.
Abele: fede per servire Dio, il servizio a Dio va fatto per il Signore, non per farsi vedere dagli altri.
Enoc: la fede pratica, la fede per camminare con Dio e per piacerGli. L' Eterno ama tutti ma se tu non ami Dio non lo puoi conoscere, la fede è un salto nel vuoto ma è l'unica risposta che ci serve. La fede non è l'ultima spiaggia (Giacomo: ma chieda con fede) è la prima risposta ai nostri problemi, la scelta per Dio deve essere una scelta ferma.
Abramo: grande uomo di fede, per fede Abramo ubbidì, partì senza sapere dove andava, lui inizialmente non vide le benedizioni, aveva lasciato il suo popolo e le sue usanze, inizialmente sua moglie era sterile, eppure gli era stata promessa una grande discendenza. Abramo perseverò nella fede. Vogliamo continuare a perseverare (Giacomo: la prova della nostra fede produce costanza). Nelle prove potremmo perdere tutte le certezze, ma rimane quella piccola fiamma che ci ricorda che Dio non ci abbandona mai, quella fede è il vero miracolo che ci ricorda e dimostra che siamo stati salvati.
La fede è l'unica strada percorribile, il resto ci allontana da Dio, è un seme che va coltivato ogni giorno , senza le difficoltà noi ci allontaneremmo.
Noè: la fede che ci insegna a temere Dio. Noi vogliamo condannare e denunciare il peccato, il vangelo in cui crediamo ci porta a preparare un arca prima per la nostra salvezza e poi per la nostra famiglia, noi voglia ascoltare gli avvertimenti che Egli ci dà, senza ribellarci, perché saremo eredi della giustizia.
Il perfetto esempio di fede è Gesù, che ci aiuta a conoscere Dio, quella fede che attesta la presente di Dio nel nostro cuore.
Egli si fa conoscere se tu lo cerchi se tu lo invochi, se tu lo desideri nella tua vita.
La Salvezza non è per Opere ma per FEDE.
Gesù è colui che crea la fede e la rende perfetta. Dio è colui che mantiene le promesse e anche se cadi sarà lui a rialzarti.
E tutto ciò che Dio permette è perché lui ci stima abbastanza da poter superare quella prova.
Dio ti benedica!
Passo di riferimento: Esodo 15:26
Il popolo di Israele, guidato da Mosè, ha appena finito di attraversare il passaggio che Dio aveva aperto nel Mar Rosso, e nella loro gioia per essere finalmente usciti fuori dall'Egitto, dalla schiavitù e dalla sofferenza, cantano tutti insieme un canto di vittoria e di trionfo, pronti per proseguire il viaggio.
Nel loro percorso attravero il deserto di Sur, dopo 3 giorni senz'acqua, arrivano a Mara, dove sembra di aver scorto finalmente una sorgente d'acqua dissetante, acqua che si rivelerà essere amara e imbevibile..a causa di questa amarezza il popolo inizierà a mormorare e Mosè, gridando a Dio, scoprirà come Lui si prende sempre cura del suo popolo e di come il suo intento è sempre quello di guarire.
La reazione del popolo di Israele all'amarezza dell'acqua di Mara sembra assurda, ma a volte è la nostra reazione quando nella nostra vita cerchiamo delle fonti d'acqua diverse da Dio.
La nostra anima ha bisogno di pace, di gioia, di vera vita e ogni giorno siamo sempre alla ricerca di qualcosa che possa soddisfare, appagare, realizzare questi bisogni, ma molto spesso il piacere e il benessere che proviamo è momentaneo, risulta amaro, svanisce e iniziamo a prendercela con Dio..Egli invece, ci ha promesso una pace ed una gioia eterna, infatti appena Mosè gridò al Signore, Egli gli mostrò un legno da gettare nell'acqua, per renderla dolce.
Quel legno, ai giorni nostri, è Gesù. È credere nel suo sacrificio sulla croce, accettarlo come nostro personale salvatore, che ci perdona dai nostri peccati, dai nostri errori, ci dona la pace profonda ed eterna, ci riconcilia a Dio.
E il bello è che nonostante il popolo avesse bisogno di correzione, Dio vuole prima soddisfare il loro bisogno, vuole andare incontro alle loro necessità e dargli ristoro, poi farli comprendere la sua volontà e i suoi comandamenti, non come un peso o un insieme di regole, ma come una guida, come amore per le loro vite, affinché prosperino e vivano davvero.
Sembra una contraddizione, ma in realtà seguire la volontà di Dio significa essere liberi davvero, liberi interiormente, vivi.
Nel mostrare le sue prescrizioni, Dio mostra anche il suo perfetto giudizio sugli egiziani, che precedentemente avevano visto le piaghe, a causa della loro idolatria e incredulità, e rivela al popolo che il suo obiettivo è sempre quello di guarire, non far morire l'uomo.
Che tu possa realizzare come sorgente d'acqua dolce e viva nella tua vita Gesù, e che possa vivere quanto è bello vedere come Dio guarisce ogni aspetto e ogni ferita della nostra vita.
Passo di riferimento: I Samuele 13:13-14; Atti 13:22
Allora Samuele disse a Saul: « […] Il SIGNORE si è cercato un uomo secondo il suo cuore, e il SIGNORE l'ha destinato a essere principe del suo popolo, poiché tu non hai osservato quello che il SIGNORE t'aveva ordinato» (I Samuele 13:13-14)
In questa riunione si è meditato su queste parole, dure e sentenziose, che il profeta Samuele rivolge al re Saul, colpevole di aver violato il patto con il Signore. Sarà quindi Davide a prendere il suo posto.
La Parola di Dio definisce questo giovane “l’uomo secondo il cuore di Dio”. Eppure, sappiamo che Davide fu protagonista di vicende controverse nella sua vita e si rese autore di gravi peccati davanti a Dio. Cos’è quindi che lo rende diverso da Saul, tanto da essere definito in questo modo? È possibile ancora oggi per un giovane realizzare questo nella propria vita?
Si può riassumere la risposta in tre caratteristiche, che contraddistinguono “l’uomo secondo il cuore di Dio”:
• L’umiltà: Davide non era superbo ma riconosceva che ogni sua vittoria e traguardo venivano dal Signore, aveva rispetto dei propri avversari ed un timore profondo di Dio, che lo portava ad un sincero ravvedimento quando riconosceva di aver peccato.
• L’ubbidienza: Davide seppe attendere molti anni l’adempimento delle promesse di Dio, non si ribellò davanti ai Suoi “no”, restando sempre sottomesso alla Sua volontà.
• L’unità: come Davide, siamo invitati anche noi a procacciava l’amore e l’unità nella fede. Una fratellanza unita è potenza nelle mani di Dio.
Ora, come Davide, anche noi siamo esseri umani con mille fragilità e contraddizioni. Per questo Dio non pretende la perfezione, ma cerca in noi un cuore desideroso di essere rinnovato e trasformato dal Suo amore. In Gesù troviamo il nostro esempio perfetto di umiltà, ubbidienza ed ogni virtù. Continua a guardare a Lui ogni giorno e, passo dopo passo, la Sua Parola compirà dentro di te un’opera grandiosa.
Dio ti benedica!