Gruppo giovanile: dalle nostre riunioni

 


 

Riunione del 07/05/22: È tempo di cercare il Signore

Passo di riferimento: Osea 10:12-15

Nel passo di questo sabato l’argomento centrale è il tempo, ovvero ciò che rappresenta il tesoro dei nostri giorni su questa Terra. Le parole del profeta Osea, rivolte al popolo di Israele, presentano un tono acceso e tagliente, che condanna severamente la sua condotta peccaminosa e idolatra.

Osea invitava il popolo a “seminare secondo giustizia” per mietere un “tesoro di misericordia”. Egli si rivolge a persone che si stava prodigando così grandemente per gli affari mondani, tanto leciti quanto illeciti, dimenticandosi del Dio della propria salvezza. Questa realtà può essere una condizione anche della nostra vita: presi dagli impegni lavorativi, scolastici, familiari, spendiamo tutte le nostre energie della giornata per ciò che è corruttibile, tralasciando di seminare e lasciar radicare nel nostro cuore il seme incorruttibile della Parola.

La Bibbia ci ricorda, in più passaggi, che vi è un tempo stabilito da Dio per ogni cosa sulla Terra perché Dio, dice l’Ecclesiaste, “ha fatto ogni cosa bella a suo tempo”. Dio ci invita ad alimentare ogni giorno la nostra vita con ciò che ciba davvero il nostro campo, lo dissoda, e lo rende abile a ricevere la pioggia della Sua benedizione.

C’è un tempo per cercare Dio: non ignorare questo bisogno del tuo cuore, non rimandarlo a domani, chiedi insieme a me un cuore saggio che sappia apprezzare il valore dei momenti trascorsi alla Sua presenza.

Dio ti benedica!

Riunione del 23/04/22: L'Eterno che libera

Passo di riferimento: Daniele 3:14-28


«Ora, appena udrete il suono del corno, del flauto, della cetra, della lira, del saltèrio, della zampogna e di ogni specie di strumenti, siate pronti a inchinarvi per adorare la statua che io ho fatta; ma se non la adorerete, sarete immediatamente gettati in una fornace ardente; e quale Dio potrà liberarvi dalla mia mano?»

Queste furono le parole che il re Nabucodonosor rivolse a Sadrac, Mesac ed Abed-Nego, i quali si distinsero perché presero la decisione di non contaminarsi con i costumi del re.
Nabucodonosor si riteneva così potente da poter persino competere con Dio, voleva scoraggiare i 3 ragazzi con il suo tono perentorio, affinché la sua autorità potesse essere incontrastata.
Ma c'era una buona notizia: Dio era potente a liberare!

I ragazzi questo lo sapevano molto bene, infatti risposero con sicurezza: " «O Nabucodonosor, noi non abbiamo bisogno di darti risposta su questo punto. Ma il nostro Dio, che noi serviamo, ha il potere di salvarci e ci libererà dal fuoco della fornace ardente e dalla tua mano, o re. Anche se questo non accadesse, sappi, o re, che comunque noi non serviremo i tuoi dèi e non adoreremo la statua d'oro che tu hai fatto erigere».

Ebbene, sappi che c'è un Dio potente a liberare anche te!
Pensa alla tua "fornace", a quella situazione impossibile, a quel laccio che ti tiene con le mani legate, a quel "Nabucodonosor" che vuole scoraggiarti e ricorda che là dove il nemico delle nostre anime ha emesso un decreto di morte fisica o spirituale, proprio lì, Dio viene in soccorso e ci trae in salvo.

Sadrac, Mesac ed Abed-Nego uscirono da quella fornace completamente illesi, dinanzi allo stupore del re, il quale constatò che il fuoco non avesse avuto nessun potere: né vesti, né capelli risultavano alterate o maleodoranti per il fumo.

Il desiderio del nemico è quello di farci portare il cattivo odore del peccato addosso, ma per te che sei nella fornace della prova il desiderio del Signore è un altro: LIBERARTI, facendo un grande lavoro nella tua vita, affinché il "profumo di Cristo" possa inondare te e chi ti sta intorno!

Dio ti benedica!

Riunione del 09/04/22: Pregiudizi

Passo di riferimento: 1 Timoteo 5:21

La parola pregiudizi deriva dal latino e significa sentenza anticipata.
Hai mai avuto o ricevuto pregiudizi?
Dio non da una sentenza anticipata su di noi ma ha pietà e ci permette di essere trasformati da Lui. Il pericolo nasce quando il pregiudizio ha il controllo sulle nostre scelte e azioni non permettendoci di legare e di unirci anche fra fratelli.

Paolo parla a Timoteo e gli descrive un quadro generale della chiesa e gli chiede di non avere pregiudizi, di essere imparziale. Invece che rimanere con coloro con la quale ci troviamo bene cerchiamo di andare a prendere anche coloro che si distanziano, sradicando delle idee sbagliate che non ci permettono di essere un unico corpo spirituale come chiesa.
I salmoni vanno contro corrente, sfidando animali e forze naturali, però una volta giunti a destinazione depongono le uova e producono vita. Se non ci lasciamo sopraffare da considerazioni popolari e idee comuni potremo produrre vita in altre persone, potremo fare in modo che anche altri possano ricevere Dio nella loro vita.

Quando facciamo delle scelte non interessiamoci degli uomini e di quello che penseranno di noi perché l'unica cosa che conta è la considerazione che Dio ha della nostra vita.
I pregiudizi possono essere di 3 tipi :
- Verso noi stessi. I confronti che noi facciamo con altri ci potrebbero scoraggiare e i nostri fallimenti potrebbero producono idee distorte di noi, la stessa età (sono troppo piccolo? Non ho più l'età). Ma Gesù è qui per dirti che sarà con te sempre, Lui ha un quadro chiaro della tua vita , ci conosce e siamo preziosi ai suoi occhi.

- Pregiudizi verso gli altri. Non ci sono persone che meritano più o meno di ricevere la grazia di Dio, non abbiamo la compassione che ci porta ad andare a recuperare delle anime sviate. Per pregiudizio si può perdere la vita eterna e farla perdere anche agli altri.

- Il pregiudizio su Dio. Il pregiudizio racchiude orgoglio e incredulità e ci porta a dubitare di ciò che Lui può fare, scordiamo i suoi attributi. Anche mentre preghiamo non lo facciamo con fede perché non crediamo effettivamente nella Potenza di Dio.

Per lodare il signore ci dobbiamo scrollare questi pregiudizi di dosso, perché fanno male non solo a noi ma alla nostra comunione fraterna e fanno male anche ad altri che ancora non hanno ricevuto il Suo messaggio. La soluzione è la preghiera, solo tramite essa assieme alla meditazione e ad ogni altro modo che troviamo per passare del tempo con Dio possiamo effettivamente essere trasformati, per poter vedere gli altri come anime che hanno bisogno di Dio, noi stessi come Dio ci vede, e la mano di Dio nella nostra vita.

Dio ti benedica!

Riunione del 02/04/22: "Se siete disposti a ubbidire, mangerete i frutti migliori del paese"

Passo di riferimento: Isaia 1:19

Il libro di Isaia si apre con un giudizio di Dio rivolto verso il popolo di Giuda.
Durante gli anni delle diverse successioni al trono, il popolo era stato abituato ad una relazione con Dio altalenante, in cui si alternavano momenti di breve consacrazione a momenti di idolatria e trascuratezza.
In questo passo Il Signore porta il popolo a riflettere sulla propria condizione spirituale, con parole dure, forti, ma piene d'amore, per smuovere in loro il sentimento del ravvedimento.
Il popolo perseverava in abitudini sbagliate, consapevoli di star facendo ciò che è male agli occhi di Dio, ricorrendo spesso a sacrifici per mantenere l'apparenza della loro santità e appartenenza al Signore.

Ciò che Dio non approva è la tolleranza di uno stato di peccato, la perseveranza negli errori, la consapevolezza che certe abitudini sono nocive per l'anima e allontanano da Lui, per questo riprende il popolo e lo porta a considerare con severa autorità la loro situazione.
Successivamente Dio presenta ancora una volta il suo amore per l'uomo : desidera che essi prendano una posizione spirituale, ammettano le loro colpe e decidano di cambiare il loro stato, affinché possano tornare a vivere pienamente la bellezza e la pienezza del suo amore e delle sue benedizioni.

Il popolo chiedeva aiuto, voleva un intervento di Dio, ma la loro situazione spirituale li bloccava e bloccava la possibilità di essere aiutati e benedetti.
Dio li incoraggia e li esorta a fare il bene, a cercare la giustizia, a consacrarsi, a ristabilire la loro relazione con Lui.
Anche se le loro colpe fossero state profonde, Dio le avrebbe perdonate e dimenticate, perché il suo desiderio era quello di benedire il popolo.

Il desiderio di Dio è quello di recuperarci da una condizione sterile e priva delle sue benedizioni, ci chiede di prendere una posizione spirituale.
La nostra relazione con Lui è già stata ristabilita grazie al sacrificio di Gesù, che ha reso la nostra insufficienza e la nostra tendenza ad allontanarci da Dio, la sua stessa giustizia.
Che tu possa prendere la decisione ferma di dare una svolta alla tua vita spirituale, per vivere appieno l'amore e il piano di Dio per la tua vita.

Dio ti benedica!

Riunione del 26/03/22: Dove sei?

Passo di riferimento: Genesi 3:1-13

Tutti certamente conosciamo la storia di Adamo ed Eva nel giardino dell'Eden: Dio aveva chiesto loro di non fare una sola cosa, cioè mangiare il frutto dell'albero della vita.
Per natura, l'uomo è proteso a fare proprio ciò che gli viene chiesto di non fare, il che associato alla tentazione del serpente, ha prodotto come risultato il peccato.

Continuando la lettura nella Parola di Dio, si evince che i due subito dopo aver peccato, si resero conto di essere nudi, nonostante lo fossero anche prima, senza tuttavia provare alcuna vergogna, dunque cercarono di coprirsi e nascondersi.

Molte volte, pur essendo consapevoli di dove si è fisicamente, non si ha idea di dove ci si sta cacciando spiritualmente parlando. Dunque, la domanda che il Signore ci rivolge è: "dove sei? Dov'è il tuo cuore?", perché se sappiamo dove è il nostro cuore, sapremo anche dove passeremo la nostra eternità.

Ognuno di noi conosce le promesse che il Signore gli ha rivelato nella stanzetta segreta, eppure spesso ci ribelliamo e anziché ascoltare la domanda del Signore che ci chiede dove siamo, ci chiediamo dove sia finito Lui.

Dobbiamo preoccuparci di collocare il nostro cuore verso il Donatore di ogni bene materiale e spirituale, perché se anche fossimo così lontani da Dio, da non sapere neppure dove siamo caduti, sapremo sempre dove dirigerci, cioè verso Gesù, che è in grado di rialzarci e curare il nostro cuore.

Dio ti benedica!

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