Riunione del 21/05/22: Qualcosa in più
Passo di riferimento: Giovanni 2: 1-12
Il maestro di tavola, un sommelier dei nostri giorni, fa un apprezzamento allo sposo poiché ha conservato il vino buono per la fine del matrimonio. Lui non sapeva che quel vino era opera di Gesù, allo stesso modo molti notano in noi delle particolari attitudini senza sapere da dove vengono. È Dio che ci trasforma, infatti Dio trasforma le persone che non sono in persone più grandi dei forti e dei sapienti. Gesù mette in noi la sua parola e la sua salvezza e si usa delle nostre vite affinché gli altri "bevano il nostro buon vino". Bisogna ricordare che le opere non le facciamo noi, ma è Dio che si usa di noi.
Dio serba del "vino buono" per ognuno di noi, lui ha qualcosa di speciale per ognuno di noi; non dobbiamo mai accontentarci del "vino" che stiamo bevendo. La nostra vita spirituale può essere di buon sapore, magari andiamo sempre ai culti e tutti ci ritengono delle brave persone, ma Dio vuole darci più di questo Lui vuole lasciare il segno in ognuno di noi, proprio come il buon vino che lascia il segno nel maestro di tavola (a quei tempi era usanza servire prima il vino migliore e negli ultimi giorni di festa, che durava 7 giorni, servire un vino più scadente; quindi il "sommelier" nota subito il buon vino servito alla fine). Nella scrittura, il vino rappresenta la gioia: Gesù è venuto per darci una vita di gioia. Il qualcosa in più che Dio vuole darci è "ciò che occhio non ha visto e che orecchio non ha udito", sono cose maggiori che Dio ha preparato per noi. Queste cose si possono ottenere in 3 modi:
1) invitando Gesù nella nostra vita, proprio come lo sposo lo invitò. Gesù deve sempre essere al primo posto, deve essere il primo invitato, non solo in chiesa ma in ogni ambito della nostra vita, solo così otterremo cose maggiori.
2) mettendo in pratica quello che Gesù ci chiede di fare. Come i servi che fanno quello che Gesù chiede loro, riempire l'acqua e portarla al maestro di tavola, nonostante non fosse semplice e non sapessero chi fosse Gesù ebbero fiducia in lui e fecero ciò che egli disse. Allo stesso modo noi dobbiamo fare quello che Dio ci chiede per fede e quando non abbiamo le forze per farlo dobbiamo chiedere aiuto a Dio, basta una nostra parola e Lui farà un'opera grande in noi. Mettendo in pratica la parola di Dio vedremo la gloria e saremo benedetti.
3) ubbidendo a Dio. I servi fecero con ubbidienza tutto ciò che Gesù chiede loro. L'ubbidienza è alla base della scrittura, tutti gli uomini che hanno ubbidito sono stati benedetti. Ubbidienza non vuol dire sottomissione senza intelligenza, se abbiamo dubbi possiamo dirlo a Dio e lui ci farà capire.
Invitando Gesù nella nostra vita, mettendo in pratica la parola di Dio e ubbidendo vedremo cose grandi e potremo sperimentare quel qualcosa in più che Dio ha per noi.
Dio ti benedica!