Gruppo giovanile: dalle nostre riunioni

 


 

Riunione del 16/10/21: Consacrati

Consacrare significa rendere sacro qualcosa, che sia Dio, un oggetto un animale.
Secondo l'Antico Testamento già nell'Esodo Dio comandó di consacrare a lui tutti i primogeniti.

Ogni servizio fatto a Dio deve Essere UNTO, a prescindere da quale sia, che sia predicare, suonare o pulire. Noi possiamo cantare o fare altro con sentimenti sbagliati, ma se siamo unti il nostro operato salirà a Dio come un profumo d'odor soave.

La Dedicazione è una cosa che si ripete tutti i giorni. Dio ti ha scelto perché tu sia il Suo tesoro particolare...Noi abbiamo un grande valore agli occhi di Dio, siamo preziosi per Lui.

Consacrazione del Nuovo Testamento:
Oggi non siamo vincolati da riti, ma da ciò che c'è dentro il nostro cuore, siamo un tempio, siamo stati comprati a caro prezzo da Dio, poiché eravamo schiavi del peccato ma Egli ci ha liberato.

Noi con la nostra vita, con il nostro modo di pensare, di agire dobbiamo trasmettere agli altri ciò che Dio ha fatto in noi, poiché siamo osservati e la nostra vita deve raccontare che Dio è il nostro Salvatore, dobbiamo essere specchi che riflettono la Sua luce.

Il nostro culto non è soltanto quando ci troviamo in chiesa o in alcune situazioni, ma in ogni momento dobbiamo adorare Dio.
Una vita consacrata è la vera risposta che possiamo dare a Dio per tutto ciò che ha fatto per noi.

Consigli pratici:

- Custodire il cuore, impedire di metterci in situazioni che ci possano far cadere o far pensare cose sbagliate, non conformandoci a quello che ci circonda.

- Alimentare l'anima; nutrirci della parola (Bibbia),leggendola, meditandola e scrivendola nella nostra mente. Essa alimenta la nostra fede, ci consola, senza di essa saremmo morti. Meditandola non solo al culto ma a casa, in maniera personale.
Non possiamo dire di essere consacrati a Dio e non leggere la Bibbia. Assieme alla lettura bisogna PREGARE, perché ciò che ascoltiamo o leggiamo avrà frutto solo se preghiamo, se la lasciamo scendere dentro di noi.

- Disporsi a... fare tutto ciò che piace a Dio, essere pronti a fare tutto per Dio, mettere davanti al Signore la propria disponibilità.
Quando Egli ti chiama metti la tua vita a sua disposizione.

Ovunque tu sia, puoi scegliere di fare come Amasia (2 Cronache 17:16), puoi consacrarti spontaneamente a Dio.

Riunione del 09/10/21: Che fai qui, Elia?

Passo di riferimento: 1 Re 19:9

Le vicende del profeta Elia sono piene di avvenimenti straordinari, di interventi maestosi e imponenti di Dio, eppure in questo momento della sua vita lo troviamo completamente perso.
In seguito alla sconfitta dei profeti di Baal e alla manifestazione di Dio dinanzi al popolo di Israele, Elia riceve delle minacce da parte della regina Izebel, minacce di morte che lo impauriscono e lo fanno fuggire del deserto vicino Beer-Sceba.

Il suo tormento e la sua angoscia sono così profondi e dilanianti, che egli inizia a chiedere a Dio di farlo morire e si addormenta sotto una ginestra.
Dio gli manda un angelo, con del cibo e dell'acqua per rimetterlo in forze, incoraggiarlo, ridargli lucidità e fargli riprendere il cammino..eppure Elia si inoltra nuovamente nel deserto per raggiungere il monte Oreb, lo stesso monte in cui Dio aveva dato a Mosè in passato le tavole della legge, credendo di poter stare al sicuro ed entra in una spelonca.
Qui Dio lo raggiunge nuovamente, facendogli una semplice domanda : "che fai qui Elia?"

Tante volte nella nostra vita, ci comportiamo come Elia.
Era un personaggio particolare, nel suo modo di agire a volte "rendeva le cose difficili a Dio", pregava quasi cercando di dare consigli a Dio su come agire, e in questo passo lo troviamo nascosto in una spelonca, nonostante fino a qualche tempo prima avesse visto concretamente Dio operare grandemente in mezzo al suo popolo..
forse la nostra spelonca potrebbe essere una nostra comfort zone, nel quale Dio ci sta chiedendo come a Elia "che fai qui?"
nel nostro servizio, nella nostra preghiera, non intesa soltanto come insieme di richieste e di bisogni, ma come relazione personale con Dio, come atteggiamento, come approccio nelle sue cose, come attitudine, nel nostro comportamento, Dio desidera farci compiere nuovi passi, e come per Elia, farci uscire dalle nostre spelonche, per darci la forza di continuare il cammino, per servirlo con dei nuovi sentimenti, una nuova unzione.

 

Che tu possa uscire dalla tua spelonca, ascoltando e seguendo la voce di Dio per scoprire dove dirigerà i tuoi passi.

Dio ti benedica!

Riunione del 02/10/21: Tu vali

Passo di riferimento: Luca 12: 6-9

Gesù, per rendere l’idea del valore che ogni uomo assume davanti a Dio, si serve di un rapido paragone e prende come esempio dei passeri, uccelli comunemente venduti nelle piazze per pochi spiccioli. Perfino ciascuno di loro non viene dimenticato dal Signore, anche se potremmo pensare giacciano lì abbandonati nelle loro gabbie.

Dio non dimentica le sue creature, non può farlo perché Egli è amore, anzi vuole rassicurarci ancora di più al verso 7 dicendo: “Non temete dunque; voi valete più di molti passeri”. Sebbene tu possa oggi considerarti di poco valore e non così importante da attirare lo sguardo di Dio e, come un passero, in una vita ingabbiata e senza via d’uscita, Gesù ha un messaggio potente per te quest’oggi.

Egli ti è vicino, conosce ogni tuo sentimento e pensiero, anche quelli che spesso non riusciamo a spiegare neanche a noi stessi e che ci tengono legati. Dio vuole che tu sia libero ed abbia una relazione con Lui, e per rendere possibile questo ha dato molto più di qualche soldo: Egli ha pagato per la nostra libertà, ha abbandonato la gloria celeste per venire sulla Terra, fra gli uomini, dando come prezzo di riscatto il proprio Figlio Gesù sulla croce.
Questo è l’amore perfetto di Dio, che vuole manifestarsi e compiersi nella tua vita.

Dio ti benedica!

Riunione del 01/07/21: Chiamati da Dio

Passo di riferimento: 1 Cronache 22:1-19

Davide incomincia a predisporre tutti i preparativi affiché Salomone possa costruire il tempio di Dio. Ma Davide non poteva preparare Salomone, perchè per essere costruttori dinanzi a Dio dobbiamo nascere di nuovo, e nessuno può farlo al posto nostro.

Lavorare per Dio è un grande privilegio, ma deve essere Lui a chiamarci, ci saranno volte in cui ci dirà di no nonostante il desiderio sia buono e giusto, ma ciò potrebbe non corrispondere alla volontà di Dio. Per poter servire Dio dobbiamo semplicemente chiedere perdono a Lui, e il Signore ci chiamerà personalmente, Dio ama un cuore umile disposto per prima cosa a cercare la Sua volontà. E la volontà di Dio per Davide non prevedeva che fosse lui a costruire il tempio.

Per Salomone era stato tutto predisposto ma ciò che contava era l'uso che egli doveva fare di quei materiali, e cosi Dio ci mette davanti ogni cosa, noi dobbiamo solo accettare la sua chiamata e come primo pensiero vogliamo costruire un altare a Lui. Preoccupiamoci di costruire una dimora per il Signore, e nella nostra gioventù non soffermiamoci su cosa abbiamo, ma più cosa possiamo dare a Dio: i nostri talenti, il nostro tempo, cosi da poter essere noi la generazione del risveglio. Per edificare la chiesa di Dio non servono molti uomini, ma uomini e donne di pace che possano collaborare assieme.

Non ci facciamo prendere dal desiderio di occupare un posto di maggior rilevanza, serviamo Dio ognuno dove Egli ci pone. Non ci siano discordanze, diventiamo costruttori per Dio, perdonandoci gli uni gli altri.

Possiamo essere la Gioia del nostro Signore, basta non porGli limiti e ricordandoci che certe cose nel passato non si sono potute compiere a causa di una mancanza spirituale e non vogliamo ripetere lo stesso errore: adoriamo Dio con i gesti che compiamo, diamo a Dio ciò che Egli merita.

Riunione del 26/06/21: La tentazione nel deserto

Passo di riferimento: Matteo 4:1-11
 
Gesù era stato condotto dallo Spirito nel deserto, dove aveva trascorso 40 giorni in totale solitudine e senza prendere cibo.
Satana gli si avvicinò quindi per tentarlo, sperando di coglierlo debole e provato. Il diavolo lo provocò a trasformare delle pietre in pane per sfamarsi, a gettarsi da pinnacolo del tempio per essere raccolto dai suoi angeli e, infine, a prostrarsi davanti a lui per ricevere il potere sulla Terra.
 
Anche noi possiamo essere tentati da qualche idolo che vuole prendere spazio nella nostra vita e nelle nostre priorità, o da qualche cattivo sentimento che la natura umana può voler imporre in noi. In tutto questo, ricordiamo che Gesù non si sfamò da sé ma fu sottomesso alla volontà del padre, né si inchinò davanti a Satana, perché Egli è già proprietario di ogni cosa, ma a ciascuna tentazione trovò un versetto che rispondeva a tono all’avversario.
 
In questo passo Gesù ci dimostra come sia importante non lasciare spazio al diavolo nella nostra vita cristiana, anche quando siamo in circostanze alquanto provanti. Nella vita di tutti i giorni e nelle relazioni umane, nei deserti che possiamo attraversare, impariamo da Gesù a non lasciare la mano di Dio. In questo modo, restando legati alle verità della Sua Parola, manderemo via il tentatore.
 
Dio ti benedica!

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