Gruppo giovanile: dalle nostre riunioni

 


 

Riunione del 29/10/22: Le ferite del cuore

Passo di riferimento: Salmo 147:1-4

Il cuore è da sempre metaforicamente considerato il luogo che ospita i desideri, il teatro dove si avvicendano le emozioni e si coltivano i sentimenti. Il cuore è l’aspetto più profondo di ogni essere umano, ed anche il più sensibile agli eventi che toccano da vicino la nostra vita, nel bene e nel male.

Come accade al corpo fisico, anche il nostro cuore può essere ferito in diversi modi: delusioni, sentimenti non corrisposti, speranze sfumate nel tempo o eventi negativi del passato che ci hanno segnato in maniera indelebile.

Quando ciò accade è molto diverso dalle comuni ferite, che rimarginano con il tempo o con il riposo. Le ferite del cuore sono infatti latenti, subdole, e anche se proviamo a nasconderle o dimenticarle influenzeranno il nostro modo di essere, di reagire e, soprattutto, il nostro rapporto con la comunità e con Dio.

Il Signore è l’unico che, meglio di noi stessi, sa scandagliare il nostro cuore: Egli conosce e vede quello che stai vivendo o hai attraversato, anche se è passato molto tempo e forse non riesci del tutto a voltare pagina. Dio lo sa, e solo Lui può estirpare definitivamente quelle radici velenose che periodicamente si ripresentano, prima che producano una definitiva rottura. 

Perciò, ci ricorda che Egli “guarisce chi ha il cuore spezzato e fascia le loro piaghe”(v.3).

Se ti trovi a vivere questa situazione vai a Gesù, il medico dell’anima per eccellenza, che è morto per guarire le nostre ferite e ricostruire i cuori spezzati, per vivere una rinnovata relazione con il Signore, libera dai legami con il passato.

Dio ti benedica!

Riunione del 22/10/22: Sincere intenzioni

Passo di riferimento: 2 Samuele 10

A seguito della morte del re degli Ammoniti, suo figlio Canun salì al trono. Allora Davide decise di inviare i suoi servitori per consolarlo per la perdita del padre.
Tuttavia, i principi dei figli di Ammon insinuarono nella mente del nuovo re il dubbio che le reali intenzioni di Davide fossero quelle di spiare la città per poi attaccarla. Di conseguenza, Canun prese quei servitori e fece loro radere la metà della barba e tagliare la metà delle vesti fino alle natiche, poi li rimandò presso Davide: si trattava di una sorta di dichiarazione di guerra.

Egli non comprese che le intenzioni di Davide erano sincere, poiché questi voleva tener fede al patto fatto a Naas, padre di Canun.
La vicenda ruota, dunque, intorno a queste due personaggi: Davide, che voleva continuare a fare del bene al popolo degli Ammoniti e che è figura di Dio, il quale ha ancora il desiderio di fare del bene all'umanità, nonostante lo scorrere del tempo e delle generazioni.
Come Davide mandò i suoi servitori a consolare Canun, allo stesso modo Dio invia il suo Spirito Santo per consolare i nostri cuori, incoraggiarci e sostenerci.

L'altra figura principale è quella di Canun, che sta a rappresentare il cuore dell'uomo, che purtroppo si lascia influenzare da dal maligno, esattamente come fecero i principi di Ammon, dicendo: «Credi tu che Davide ti abbia mandato dei consolatori per onorare tuo padre? Non ha piuttosto mandato da te i suoi servitori per esplorare la città, per spiarla e distruggerla?».
Purtroppo, molte volte abbocchiamo troppo facilmente all'esca che il nemico mette sul nostro cammino, che sia per via dello sconforto, di una debolezza o per via di una scarsa conoscenza di chi è il Davide della nostra vita, Dio, lasciandoci convincere che il Signore non possa fare qualcosa proprio per noi, che non possa amare proprio noi.

Si arrivò ad un combattimento, che fu vinto dal popolo d'Israele perché Dio era dalla loro parte, in questo modo i popoli stranieri poterono riconoscere la potenza del Signore.
Come Canun, corriamo il rischio di non sottometterci più alla Parola di Dio e di dar retta ad altre voci, mentre persone che non Lo conoscono arrivano a constatare la sua potenza, non rendendoci conto che noi abbiamo la possibilità di essere i favoriti di Dio, mentre ci ostiniamo a farGli guerra. Basterebbe solamente rendersi conto che Dio vuole fare tutto in nostro favore, vuole farci del bene, non ha intenzione di privarci di nulla!

Riunione del 15/10/22: Giovani prodi

Passo di riferimento: II Samuele 23: 8-23

 Il passo che inaugura il nuovo anno di riunione giovanile riporta le imprese di diversi guerrieri valorosi al servizio del re Davide: ciascuno si distinse in modo diverso nella battaglia contro i Filistei, ed il Signore concesse al popolo d’Israele una grande vittoria. 

In particolare, fra gli eroici personaggi spiccano le figure di tre “prodi” che, differentemente dagli altri capi impegnati in combattimento, accolsero il desiderio del re Davide di bere dell’acqua del pozzo di Betlemme, presidiata dal nemico. L’opera di questi prodi viene stimata da Davide la più onorevole: senza nulla togliere alle altre eroiche gesta, la Bibbia ci porta a considerare il grande sacrificio e dedizione mostrato da questi anonimi eroi nel farsi largo nell’accampamento filisteo per della semplice acqua. 

Mentre altri si trovavano impegnati in opere grandi e battaglie benedette, questi uomini erano interessati in modo particolare al desiderio del loro signore. “Prode” significa “colui che giova”, ed allo stesso modo un giovane prode è colui che prima di tutto ha nel cuore di conoscere i desideri del proprio Signore, cioè Dio. 

Il primario desiderio di Dio è avere un rapporto personale con la propria creatura, proprio per questo Egli ha dato senza riserve il Suo unico figlio Gesù. Per un cristiano è fondamentale passare del tempo con il proprio Signore, per conoscere le benedizioni e il piano che Egli ha per ognuno di noi. Infine, sia se opererai nel segreto che in campo aperto, sarai gioioso di essere un prode al servizio del Re dei re. 

Dio ti benedica!

Riunione del 11/06/22: II Re 6:3-4

"Uno di loro disse :«Ti prego, vieni anche tu con i tuoi servi». Egli rispose : «Verrò». Così andò con loro.

Passo di riferimento: II Re 6:3-4

Un gruppo di discepoli al tempo del profeta Eliseo, ha in cuore il desiderio di costruire un edificio più spazioso dove riunirsi. Così dopo aver reso partecipe Eliseo della cosa ed aver ricevuto da lui l'approvazione, il gruppo si accinge ad iniziare i lavori.
Tuttavia, improvvisamente, "uno di loro" chiede ad Eliseo di andare con loro.
La Bibbia non specifica il suo nome, ma mette in risalto l'importanza spirituale del suo gesto, della sua richiesta.
In mezzo al gruppo di discepoli, proprio lui fa un passo avanti, pensa a qualcosa alla quale gli altri non avevano pensato, in un certo senso va controcorrente, si distingue dalla massa : chiede la presenza di Dio in ciò che sta per svolgere.
Eliseo acconsente alla sua richiesta e va con loro, per accompagnarli nella costruzione.

Dio approva e accompagna tutti coloro che scelgono di fare una scelta profonda di consacrazione, di dedizione, di maggiore ricerca, guida e unzione per poter vivere ogni giorno della propria vita vicino a Dio, per poter compiere delle scelte guidate, per svolgere un servizio con i giusti sentimenti, per vedere la gloria di Dio in ogni aspetto dell'esistenza.
Mentre tutti i discepoli giunti nei pressi del fiume Giordano, tagliano la legna, la Bibbia definisce nuovamente "uno di loro" un uomo che abbatte un albero con una scure.
Non sappiamo se sia lo stesso individuo di prima, potremmo immaginarlo, sappiamo soltanto che quando il ferro della scure cade nell'acqua del Giordano, Eliseo getta un pezzo di legno e per la potenza di Dio il ferro della scure torna a galla.
"Uno di loro" in quel momento stava dando tutto sé stesso per abbattere quell'albero, ma incontra un ostacolo improvviso.

Quando vogliamo fare qualcosa per Dio, dedicando tutto noi stessi, incontreremo degli ostacoli : avremo critiche, affronteremo combattimenti e difficoltà, ma infine vedremo con i nostri occhi, personalmente, la maestosità, la bellezza e la ricchezza della gloria di Dio.
Egli ha dato a ciascuno di noi dei talenti, che non sono semplicemente delle capacità o delle facoltà, ma la nostra stessa esperienza di salvezza in Lui è il primo talento nel quale dobbiamo portare frutti. Dio poi ama moltiplicarli...se ne facciamo fruttare 1, Egli ce ne darà 2, 4, fino a farci abbondare nelle sue benedizioni.

Gesù ha promesso che sarà con noi tutti i giorni, e incoraggia tutti, anche te, a non accontentarti della condizione spirituale in cui sei, magari anche comoda e tutto sommato fruttuosa, ma ti invita a desiderare di più.
Che tu possa insieme a Lui, scegliere di andare oltre, di sperimentare il suo piano particolare per te, fuori dalla ripetitività e da una routine, ma vicina alla Sua gloria.
Che tu possa scegliere di essere "uno di loro".

Dio ti benedica!

Riunione del 21/05/22: Qualcosa in più

Passo di riferimento: Giovanni 2: 1-12

Il maestro di tavola, un sommelier dei nostri giorni, fa un apprezzamento allo sposo poiché ha conservato il vino buono per la fine del matrimonio. Lui non sapeva che quel vino era opera di Gesù, allo stesso modo molti notano in noi delle particolari attitudini senza sapere da dove vengono. È Dio che ci trasforma, infatti Dio trasforma le persone che non sono in persone più grandi dei forti e dei sapienti. Gesù mette in noi la sua parola e la sua salvezza e si usa delle nostre vite affinché gli altri "bevano il nostro buon vino". Bisogna ricordare che le opere non le facciamo noi, ma è Dio che si usa di noi.

Dio serba del "vino buono" per ognuno di noi, lui ha qualcosa di speciale per ognuno di noi; non dobbiamo mai accontentarci del "vino" che stiamo bevendo. La nostra vita spirituale può essere di buon sapore, magari andiamo sempre ai culti e tutti ci ritengono delle brave persone, ma Dio vuole darci più di questo Lui vuole lasciare il segno in ognuno di noi, proprio come il buon vino che lascia il segno nel maestro di tavola (a quei tempi era usanza servire prima il vino migliore e negli ultimi giorni di festa, che durava 7 giorni, servire un vino più scadente; quindi il "sommelier" nota subito il buon vino servito alla fine). Nella scrittura, il vino rappresenta la gioia: Gesù è venuto per darci una vita di gioia. Il qualcosa in più che Dio vuole darci è "ciò che occhio non ha visto e che orecchio non ha udito", sono cose maggiori che Dio ha preparato per noi. Queste cose si possono ottenere in 3 modi:

1) invitando Gesù nella nostra vita, proprio come lo sposo lo invitò. Gesù deve sempre essere al primo posto, deve essere il primo invitato, non solo in chiesa ma in ogni ambito della nostra vita, solo così otterremo cose maggiori.

2) mettendo in pratica quello che Gesù ci chiede di fare. Come i servi che fanno quello che Gesù chiede loro, riempire l'acqua e portarla al maestro di tavola, nonostante non fosse semplice e non sapessero chi fosse Gesù ebbero fiducia in lui e fecero ciò che egli disse. Allo stesso modo noi dobbiamo fare quello che Dio ci chiede per fede e quando non abbiamo le forze per farlo dobbiamo chiedere aiuto a Dio, basta una nostra parola e Lui farà un'opera grande in noi. Mettendo in pratica la parola di Dio vedremo la gloria e saremo benedetti.

3) ubbidendo a Dio. I servi fecero con ubbidienza tutto ciò che Gesù chiede loro. L'ubbidienza è alla base della scrittura, tutti gli uomini che hanno ubbidito sono stati benedetti. Ubbidienza non vuol dire sottomissione senza intelligenza, se abbiamo dubbi possiamo dirlo a Dio e lui ci farà capire.

Invitando Gesù nella nostra vita, mettendo in pratica la parola di Dio e ubbidendo vedremo cose grandi e potremo sperimentare quel qualcosa in più che Dio ha per noi.

Dio ti benedica!

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