Gruppo giovanile: dalle nostre riunioni

 


 

Riunione del 25/02/23: Giosuè 5:7 - 6:1

Passo di riferimento: Giosuè 5:7 - 6:1
 
La riflessione di questo sabato ripercorre gli eventi che precedono la conquista di Gerico da parte del popolo d’Israele. Gerico era una città estremamente fortificata e presidiata, e la sua conquista poteva apparire come qualcosa di impossibile ed impensabile ad un popolo nomade e non adeguatamente addestrato ed equipaggiato.
 
Davanti ad una sfida oggettivamente impossibile, il popolo poteva scegliere di rinunciare alla promessa del Signore, sfiduciato, oppure affrontare la prova credendo in Colui che aveva fatto la promessa.
Come per il popolo dinanzi a Gerico, anche noi attraversiamo sfide ardue, possiamo scegliere di ignorarle oppure di affrontarle. In questo passo, Dio chiede al popolo l’appartenenza a Lui fin da subito, ancor prima di rendere note le modalità particolari con cui bisognerà che il popolo conquisti la città.
 
Senza Dio non c’è vittoria, perché Egli conosce i Suoi figli e sa come ciascuna avversità può concorrere al nostro bene ed allo sviluppo della nostra fede. Dio vuole liberarci dalle nostre paure e far crollare le fortezze inespugnabili nella nostra vita. Giosuè era il capo del popolo, eppure non elaborò un piano di assalto, ma si riconobbe servo del Signore e desiderava che la liberazione avvenisse secondo i Suoi piani, non secondo strategie o schemi umani.
 
Se stai vivendo delle situazioni in cui credi l’unica strada sia far finta di nulla, vedi solo delle mura senza brecce e sei scoraggiato/a, Dio vuole liberarti per davvero. Aprigli il tuo cuore e certamente Dio ti darà una particolare e definitiva vittoria, come accadde a Gerico, se solo tu lo riconoscerai Signore della tua vita.
 
Dio ti benedica!

Riunione del 18/02/23: Punizione divina o progetto divino?

Passo di riferimento: 1 Re 17:8-24

Nel passo preso in considerazione è stata analizzata la figura della vedova di Sarepta, in una situazione in cui spesso anche noi potremmo ritrovarci.
Questa donna aveva sperimentato l'intervento di Dio nella propria vita tramite il profeta Elia: aveva assistito ad un miracolo che aveva salvato la vita sua e di suo figlio, durante la carestia.

Accadde però che, dopo diverso tempo, suo figlio si ammalò, cessò di respirare e morì. Nonostante il precedente miracolo, la vedova andò da Elia credendo che Dio la stesse punendo per dei peccati commessi nel passato.

A volte, in seguito a delle difficoltà, il passato bussa alla porta del nostro cuore accusandoci, facendoci magari ricercare la causa dei nostri problemi in vecchi errori, come se fosse un giudizio o una punizione da parte di Dio. Tali pensieri possono attaccare chiunque, anche chi, come la vedova, ha da poco ricevuto una grande benedizione. Arriviamo a credere che l'accusa di Satana abbia più potere del perdono di Dio.

Tuttavia, se decidiamo di affidare il nostro "cadavere" a Dio, come fece questa vedova, potremo scoprire e riconoscere che Egli non viene per infliggerci una punizione divina, ma viene per farci realizzare a pieno un progetto divino.

Dio ti Benedica!

Riunione del 11/02/23: 2 Re 4:8-11

Passo di riferimento: 2 Re 4:8-11

«...Ecco, io so che quest'uomo che passa sempre da noi, è un santo uomo di Dio...»

Esattamente come Eliseo era solito passare per Sunem, così Gesù è solito passare nella nostra vita.
Per quanto strano possa sembrarci, anche dopo numerosi rifiuti, Egli non si stanca di visitarci ancora.

Dunque, la domanda sorge spontanea: "come mai Gesù continua a passare proprio per noi?"
La risposta non è altrettanto semplice da comprendere per la mente umana...
L'unica spiegazione è il Suo immenso amore per l'essere umano, la Sua creatura.
Anche quando siamo lasciati "mezzi morti" dal peccato, come avvenne per quell'uomo percosso e derubato dai briganti, anche allora Lui sarà quel buon samaritano che ci passerà accanto per farci del bene.

In molti passi della Parola di Dio è scritto come Gesù non scegliesse a caso le mete dei suoi viaggi, Egli si recava in certi luoghi per raggiungere proprio determinate persone, per salvare le loro vite, affinché conoscessero la verità celeste, oppure per chiamare al Suo servizio.

Decidiamo, dunque, di non accontentarci più, di non farci più bastare il semplice passaggio di Gesù, facciamo come quella donna sunamita, che costruì un luogo in cui Eliseo potesse riposare!

Noi non possiamo costruire una casa al Signore, però se decidiamo di farlo restare nel nostro cuore, sarà Egli stesso a costruirvici una dimora, nella quale potremo trovare ristoro!

Dio ti benedica!

Riunione del 04/02/23: Porte

Passi di riferimento: I Samuele 25:24-31, Marco 16:14-20

Davide, già consacrato da Samuele re d’Israele è costretto a scappare da Saul.

Nella sua fuga verso il deserto di Paran incontra Nabal ed è qui che entra in gioco Abigail, moglie di Nabal, che si rivela una figura preziosa ed uno strumento efficace per proteggere sia Davide, impedendogli di abbandonare la volontà di Dio spargendo sangue innocente, sia il marito che rischiava la propria vita. Il nome di Abigail significa in ebraico “porta”. Abigail è stata una porta prendendosi tutta la colpa come Gesù: Egli è la porta per eccellenza tra Dio e l’uomo peccatore (Nabal).

Oggi di fronte ad un giovane, una sorella, un fratello che si stanno allontanando dal Signore, dalla Sua grazia per una ferita o uno scoraggiamento, come ci comportiamo? Come Abigail dobbiamo essere porte, ma le porte possono essere aperte o chiuse.

A volte ci sono condizioni difficili, come ad esempio la solitudine, una malattia, scoraggiamenti, mancanze che non ci fanno essere delle porte aperte. 

Nel capitolo di Marco i discepoli sono stati un esempio di porte chiuse. Gesù era morto sulla croce, ed era poi risorto, apparendo alle donne. Questa testimonianza era giunta ai discepoli, che però erano riuniti in una tavolata a porte chiuse: Il Signore li aveva mandati a predicare l’Evangelo, ma loro avevano paura di fare la stessa fine di Gesù, increduli che fosse risorto. Il dubbio ci rende immobili, senza speranza. 

Anche Abigail si era ritrovata in una situazione difficile ma ha creduto alla testimonianza di Davide ed è stata una porta aperta. Non rimaniamo chiusi nelle nostre situazioni difficili e nelle nostre afflizioni, Gesù si presenta e vuole sfondare le nostre porte chiuse. A noi la scelta!

Come Abigail, permettiamo al Signore di fare di noi delle porte aperte, dei canali di benedizione per noi è per gli altri. 

Dio ti benedica!

Riunione del 28/01/23: Il Dio dei monti e delle valli

Passo di riferimento: I Re 20:22-30

La riunione di questo sabato ci presenta il re di Siria, Ben-Adad, che era intento ad attaccare Israele dopo aver subito una pesante sconfitta sui monti di Samaria l’anno prima. In questa occasione, i servitori suggeriscono al sovrano di muovere battaglia in pianura, sostenendo che “Gli dèi d'Israele sono dèi di montagna; per questo ci hanno vinti”. Ma l’Iddio dei monti si rivela anche Iddio delle valli, determinando la vittoria dell’esiguo contingente di israeliti sui centoventisettemila fanti dei Siri.

Il Signore è Dio di ogni circostanza: certamente riesce più semplice confidare in Dio quando veniamo ingaggiati sui monti, fuor di metafora, quando riusciamo a scorgere il nemico avvicinarsi con anticipo, ci sentiamo di avere una buona visuale e controllo sulla situazione. Questo passo ci ricorda, soprattutto, che Dio ci rende vittoriosi in qualunque circostanza, anche quando nella valle il nemico sembra coglierLo di sorpresa, quando non comprendiamo il motivo di una difficoltà, o pensiamo di essere caduti troppo in basso perché la Sua mano possa raggiungerci.

Quando attraversi una valle nella tua vita, l’avversario vuole convincerti che Dio è lontano e impotente, proprio come faceva il gigante Goliath nella valle dei Terebinti, ogni mattina, dove si recava puntualmente per spaventare il popolo d’Israele. 

Come Dio diede la vittoria al giovane Davide contro Goliath o al popolo d’Israele sui Siri così, ancora oggi, la Bibbia afferma che non esistano peccato o condizione umana troppo gravi e profondi perché Dio, tramite il perfetto sacrificio di Gesù, non possa raggiungerti e renderti vittorioso sul tuo nemico. 

Dio ti benedica!

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