Gruppo giovanile: dalle nostre riunioni

 


 

Riunione del 21/01/23: Qualcosa di nuovo

Passo di riferimento: Giovanni 1:40-51

In questo passo della Bibbia possiamo osservare la chiamata rivolta ai primi discepoli da parte di Gesù: Andrea, Simone (cui in seguito Gesù cambierà il nome in Pietro) e Filippo (che condurrà poi Natanaele da Gesù). 

È scritto di come Andrea conduce suo fratello Simone da Gesù dopo avergli parlato di Lui attraverso l’evangelizzazione: un atto, questo, che dovremmo compiere giorno per giorno sia per i nostri cari e poi per i nostri amici, affinché conoscano la persona di Gesù.  

All’inizio abbiamo notato che Gesù cambia il nome a Simone: oggi Egli non vuole cambiare i nostri nomi, ma la nostra vita, spazzando via tutto ciò che non va dentro di noi, per esempio il nostro carattere, il nostro orgoglio e i sentimenti negativi riconducibili alla natura umana.

Ci soffermiamo sulla figura di Natanaele, che può rappresentare ognuno di noi con le proprie preoccupazioni, i propri pensieri, pesi, e soprattutto dubbi, poiché proprio in questo si prefigura l’aspetto del discepolo: Natanaele, infatti, dubitava ci potesse essere qualcosa di buono in Nazaret. 

Anche noi come Natanaele, spesso dubbiosi, ci chiediamo cosa possa fare Gesù per la nostra vita, dal momento che Egli ci conosce molto bene e il Suo desiderio è quello di avere un rapporto personale con noi, per farci realizzare quelle che sono le Sue promesse scritte nella Bibbia. 

Egli, dunque, vuole darci qualcosa di nuovo e farci vivere le Sue benedizioni attraverso la preghiera, esercitando la Fede, perché essa può muovere la mano di Dio.

Dio ti benedica

Riunione del 14/01/23: Il tempismo di Dio

Passo di riferimento: Giosuè 5:13-15

In questo passo è raffigurata una situazione che spesso si presenta nelle nostre vite, quella di dover affrontare un ostacolo che si frappone tra noi e le promesse di Dio. Giosuè si trovava a dover affrontare le mura di Gerico che impedivano il realizzarsi della promessa fattagli dal Signore. Dio gli aveva promesso la conquista di Gerico.

Probabilmente anche noi, come Giosuè in questa situazione, ci troviamo ad analizzare razionalmente la situazione ed a soffermare il nostro sguardo sulle mura, facendoci prendere da scoraggiamento ed altri sentimenti negativi. Iniziamo magari a dubitare della promessa di Dio e sosteniamo che Egli stia tardando o, peggio, ci stia abbandonando. Ma l'insegnamento che traiamo da questa vicenda è molto incoraggiante, nel momento in cui Giosuè smise di tenere gli occhi fermi sull'ostacolo e li alzò più in alto, vide il capo dell'esercito del Signore con la spada sguainata che affermava di essere arrivato in quel preciso momento. Dio infatti, arriva al momento giusto, né prima e né dopo; Lui infatti conosce e stabilisce i tempi perfetti nella nostra vita.

Inoltre, ci ricorda ancora che tra noi e la Sua promessa c'è Lui, nessun ostacolo può impedirne la realizzazione. Non appena noi alziamo gli occhi dal problema e li rivolgiamo a Lui, ecco che Egli si manifesta per aiutarci e sostenerci, e non, come magari inizialmente può aver pensato Giosuè, come nostro nemico, per giudicarci ed attaccarci.

Coraggio, smettiamo di soffermarci sui problemi che ci si presentano davanti, che ci scoraggiano dal realizzare le promesse Divine: alziamo lo sguardo verso colui che ci ha fatto queste promesse, perchè Dio è più grande di ogni ostacolo!

Dio ti benedica!

Riunione del 07/01/23: Alla fine ebbe fame

Passo di riferimento: Matteo 4:1-4

In questo passo Gesù era appena stato battezzato da Giovanni. Gesù era pronto, aveva visto la Gloria di Dio. Era nel suo momento di massima benedizione ma Dio, proprio in quell'istante, lo fa andare nel deserto, solo con la sua umanità. Soffrì il freddo e la fame, per 40 giorni e 40 notti. Gesù sente il richiamo della propria umanità, e dopo 40 giorni alla fine ebbe fame. 

Spesso crediamo che sia il diavolo a condurci nel deserto, ma la verità è che non è il diavolo a condurci nel deserto, ma è Dio stesso, affinché impariamo la lezione che solo nel deserto possiamo imparare a dipendere da Dio, per imparare a fare la sua volontà. Ed è proprio nel momento della prova di Dio che noi possiamo scegliere se farla diventare una benedizione o una maledizione.

È nella prova che noi cresciamo. È nel deserto che Dio vuole benedirti, desidera che tu possa aprire il cuore totalmente a Lui, il Signore può cambiare e trasformare il tuo modo di vivere la fede. 

Il deserto che il Signore permette è per la nostra salvezza, ha qualcosa da dirci e noi dobbiamo resistere alle tentazioni del nemico. 

Che la nostra fame durante le difficoltà ci porti sempre più a scoprire ciò che Dio vuole per noi, a realizzare il Suo Amore.

Dio ti benedica!

Parole di speranza

Infatti io so i pensieri..." Geremia 29:11

Parlare di speranza oggi, sembra un po' un'utopia. In molti sperano che "qualcosa" cambi e si attende, quasi arresi alle circostanze, che intorno a noi, tutto, prima o poi, possa migliorare. Ad esempio si sente spesso affermare: "Spero che accada qualcosa!".

Scopriamo, leggendo questo verso che Dio invece ha davvero, "pensieri di pace e non di male per darci un avvenire ed una speranza". La speranza di cui ci parla Dio non è una vana e sterile attesa, ma è un fondamento sicuro sul quale riporre la propria fiducia.

Tutti coloro che si sono fidati di queste parole hanno sperimentato la pace con Dio e hanno la certezza, che per loro c'è "un avvenire" non condizionato dalle circostanze, ma un progetto futuro disegnato e custodito da Dio che ci ama. 

Anche a te Dio rivolge, in questo nuovo anno 2023, "pensieri di pace e non di male per darti un avvenire ed una speranza".

Cercalo con tutto il tuo cuore e lo troverai!

Il gruppo giovanile augura a te e alla tua famiglia un anno ricco di "prosperità spirituale". 

Dio ti benedica!

Riunione del 24/12/22: Salmo 42

Passo di riferimento: Perché ti abbatti, anima mia? Perché ti agiti in me? Spera in Dio, perché lo celebrerò ancora; egli è il mio salvatore e il mio Dio. (Salmi 42:11)

Questo salmo delinea l'immagine di un uomo che sente la sua distanza dal Signore, domandandosi quanto riuscirà a riavere quella comunione fresca e genuina con Lui come ce l'aveva prima.

Dunque, questo passo ci parla di un'anima afflitta che, nel corso della propria vita, ha passato tante fasi, con alti e bassi. Tuttavia, ad un certo punto il salmista sembra prendere coscienza di una grande realtà, che è sempre stata davanti ai suoi occhi, ma che a causa dello sconforto gli era celata: con Dio la nostra anima non può essere abbattuta troppo a lungo, perché Egli ci risolleva sempre.

Soprattutto in questi ultimi giorni dell'anno, ci capita di fare un resoconto circa la nostra vita e spesso ci accorgiamo che non sempre siamo stati il massimo alla Sua presenza, a volte lo scoraggiamento e l'afflizione hanno preso il sopravvento.

Tuttavia, nonostante le cose che ci sono accadute, nonostante ciò che abbiamo passato, dobbiamo continuare a celebrarlo e dobbiamo fare nostra questa consapevolezza: Egli ha un progetto per la nostra vita, che si attuerà solo se noi saremo fedeli a Lui. 

Ci saranno sentieri difficili e tempeste, altre volte benedizioni e gioie, ma in ogni momento sapremo che tutto è parte del piano di Dio per la nostra vita.

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