Gruppo giovanile: dalle nostre riunioni

 


 

Riunione del 10/04/21: Quanto Dio mi ama?

Testo biblico di riferimento: Genesi 3:1-11, 23-24

Leggendo questi versi della Parola di Dio, si può immediatamente notare come il nemico, in questo caso identificato con un serpente, cerchi di ribaltare il messaggio e la personalità di Dio, facendo credere all'uomo che il proprio Creatore sia severo ed egoista.

Tuttavia, esistono delle prove che attestano l'amore di Dio per l'uomo:

1) esattamente come l'amore umano, che raggiunge il suo culmine mettendo al mondo una nuova vita, allo stesso modo Dio ha bisogno di creare, infatti Egli ha creato Adamo ed Eva mettendo il loro il Suo spirito e vuole avere un rapporto personale con le sue creature;

2) Egli è un Dio di amore perché ha un piano per le nostre vite, addirittura impiegò 5 giorni per allestire un posto per ospitare l'uomo, in quanto voleva curare ogni dettaglio, dunque ancor di più si curerà della nostra vita;

Ma la domanda resta ancora: "perché rimproverò e allontanò Adamo ed Eva dal Giardino dell'Eden?"
3) in questo suo gesto manifestò ugualmente il Suo amore, in quanto l'Eden non era più un luogo sicuro, infatti se avessero mangiato dall'albero della vita, avrebbero vissuto si per l'eternità, ma in una eterna condizione di peccato.
Dunque mentre Adamo ed Eva, peccando, ergevano un muro che li separava da Dio, Egli stava già pensando a costruire un ponte. Allo stesso modo, mentre noi stavamo peccando, Dio mandò Suo figlio Gesù a morire per noi.

Inoltre, ancor prima che Dio emettesse un giudizio sulla loro disobbedienza, i due si erano già nascosti, sentendosi indegni. Ciò ci fa comprendere che non è Dio a farci sentire a disagio, bensì il peccato stesso.

Perciò, non nascondiamoci allo stesso modo di Adamo ed Eva, ma andiamo ai piedi del Signore, confessiamo il nostro peccato, ed Egli che è un Dio di amore, ci perdonerà e ci darà una nuova vita in Cristo Gesù!

Dio ti benedica

Riunione del 03/04/21: Apparenti peggioramenti

Testo biblico di riferimento: 1 Re 17

Leggendo questo passo possiamo considerare molte cose, ma non che Dio sia stato lontano da Elia, infatti lungo tutto il suo cammino Egli era presente. Dio parla in modo chiaro ad Elia, gli da delle coordinate precise, guida la vita del profeta in ogni singolo passaggio. Non gli fa mai mancare il cibo e l'acqua. Ma il fatto che Dio sia al nostro fianco non significa che non ci saranno mai avversità.

In questo passo possiamo notare degli apparenti peggioramenti, prima l'acqua del torrente si prosciuga poi il figlio della vedova muore. Nella vita del credente ci sono anche momenti difficili in cui sembra che Dio si sia allontanato o che stia in silenzio.

Perchè Dio permette certe situazioni?

La meditazione ha toccato diversi punti:
il Signore le permette per insegnarci a non giudicare la presenza di Dio a seconda delle situazioni che ci circondano.
Signore cosa ho fatto? La vita del pagano è basata su ciò che gli accade, la nostra deve essere fondata sulla comunione con Dio. Dio, inoltre, desidera che noi dipendiamo dalla sua parola, e non dalle circostanze.

Io spero nella tua Parola dice Davide in un Salmo, non negli uomini, non nelle circostanza e nemmeno nelle proprie forze ma dalla parola di Dio. Quando tutto sembra mancare, quanto tutto diventa un peso ricordiamoci che le promesse di Dio sono presenti, e sono tutto ciò di cui abbiamo bisogno. Dio permette le avversità perchè se non ci fossero Lui non potrebbe manifestare la sua Potenza, se quel fiume non si fosse prosciugato quella vedova non avrebbe accettato Dio nel suo cuore, se quel bimbo non fosse morto Dio non avrebbe manifestato la sua potenza e la risurrezione, la sua vittoria sulla morte.

Le difficoltà quindi servono a ricordarci che la Sua grazia va al di sopra di ogni cosa. Se ci lancia nel fuoco è per farci vedere che ne usciamo illesi, se ci troviamo nella tempesta egli non permette che noi anneghiamo, al momento opportuno Dio opererà e più saranno difficili le situazioni più grandi saranno le benedizioni di Dio.

Dio ti benedica

Riunione del 27/03/21: Appartati per Dio

Testo biblico di riferimento: "Mettetemi da parte Barnaba e Saulo per l'opera alla quale li ho chiamati." (Atti 13:2)
 
In questo passo lo Spirito Santo, che ha da sempre ispirato la scrittura della parola di Dio, che ha da sempre chiamato al servizio e alla consacrazione, mentre i presenti celebravano il culto al Signore, si rivolge a loro e dice di mettergli da parte Saulo e Barnaba, per l'opera alla quale li ha chiamati.
 
La chiamata, seppur diversa e variegata, è rivolta a tutti; ma richiede un impegno.
Non si parla di capacità o di forza, perché tanti uomini nella Bibbia si sentivano inadatti e incapaci, ma Dio attraverso di loro ha fatto dei meravigliosi miracoli e ha operato grandemente nelle vite di tanti.
La cosa importante è la disposizione.
 
La disposizione del cuore ad appartarsi per stare in comunione con Dio, per ascoltare la sua parola, per innamorarsi sempre di più di Lui e arrivare a sperimentare profondamente che servire Dio è la cosa più bella che un uomo possa fare.
Leggendo nei versi successivi vediamo che essi digiunarono, pregarono..il tempo speso in preghiera, ad adoperarsi per le cose di Dio e a ricercarlo sempre di più serve a prepararci, ad essere fortificati per essere guidati nel servizio, per essere benedetti e per essere di benedizione nelle vite degli altri.
 
Più avanti viene detto anche che frequentavano tutte le riunioni di culto e questo è importantissimo..ai culti riceviamo forza, carica spirituale, abbiamo comunione con i nostri fratelli e sorelle e siamo costanti nel ricevere la parola di Dio.
In un periodo come questo, difficile e buio, ognuno di noi ha un bellissimo compito: portare l'evangelo a quanti non conoscono l'amore di Dio, a quanti sono afflitti e non c'è nessuno che li consoli.
Digiunare significa anche avere a cuore la causa della vedova e dell'orfano, avere il desiderio di evangelizzare e testimoniare della salvezza.
 
In qualunque momento tu ti trovi, Dio ti sta chiamando.
Si aspetta qualcosa da te, scoprirai cosa e come soltanto se gli dirai di sì e gli aprirai tutto il tuo cuore.
Giorno dopo giorno, la consacrazione e la disposizione cresceranno progressivamente e vivrai sempre di più il piano che Dio ha preparato per te fin da quando sei nato.
 
Dio ti benedica!
 

Riunione del 20/03/21: Non temere

Testo biblico di riferimento: “Non temere, perché io ti ho riscattato, ti ho chiamato per nome; tu sei mio!” (Isaia 43:1)
 
La meditazione di questa riunione richiama un passo molto conosciuto e citato della Parola di Dio, una vera e propria lettera d’amore di Dio al Suo popolo. “Non temere” dice il Signore a Israele deportato che non vedeva una luce.
 
Ancora oggi, con le stesse parole, Dio si rivolge a chiunque viva una situazione di continua ansia e preoccupazione per il domani.
“Perché io ti ho riscattato”: Dio conosce bene le nostre paure, le comprende, ma vuole farci comprendere ancor di più che prima dei bisogni materiali, certamente importanti, Egli vuole darci pace spirituale.
 
Dio vuole una comunione personale con ciascuno di noi, per renderci parte del suo amore perfetto, che va ben oltre i beni materiali, dona quella pace che il mondo non dà.
Dio ci ha riscattati, stimando noi uomini, me e te, qualcosa di così grande valore per cui pagare con la vita e le sofferenze di Gesù, suo figlio. Il Signore ci chiama per nome, vuole farsi conoscere nella nostra vita, darci sicurezza e nuove prospettive.
 
Voglio invitarti a proseguire personalmente la lettura del capitolo 43 di Isaia, scoprirai quante promesse Dio ha riservato a chi desidera sinceramente aprirGli il cuore.
 
Dio ti benedica!
 

Riunione del 13/3/21: che fai qui ?

Testo biblico di riferimento: 1 RE 19:9-15

Nei versi precedenti del capitolo, si racconta come Elia abbia sconfitto i profeti di Baal ma, tale vittoria, suscitò l'ira della regina Izebel, la quale voleva uccidere il profeta.

Egli, dunque, è costretto a scappare attraverso il deserto per poter tenere salva la propria vita, tuttavia quando dobbiamo affrontare delle prove il Signore non ci lascia soli, ci viene incontro e ci soccorre. Nel caso di Elia, Egli mandò un angelo a svegliarlo per assicurarsi che egli si cibasse e fosse in forza.

Ad un certo punto, il Signore gli domanda: "che fai qui, Elia?". Difatti, egli si trovava nella spelonca, che potremmo paragonare a tutti i dubbi che affliggono la nostra mente, o ancora a quelle preghiere che sembrano non essere state neppure ascoltate dal Signore.

In tali circostanze, il Signore vuole portarti dinanzi alla Sua presenza, infatti ordinò ad Elia di uscire da quella spelonca e fermarsi sul monte davanti a Lui.
Su quel monte, ci furono tre eventi naturali: un forte vento, un terremoto e un fuoco, Elia poté pensare che il Signore si trovasse in quegli elementi, ma non fu così.

Allo stesso modo, noi abbiamo dei preconcetti e crediamo che il Signore debba agire secondo ciò che noi crediamo giusto, senza comprendere che la cosa più importante è essere alla sua presenza, identificata nel passo come una "dolce voce, un dolce sussurro", in grado di donare pace ai nostri cuori.

Anche altri servi del Signore si sono trovati in circostanze simili:

- Daniele e i suoi amici, i quali stavano per essere uccisi, ma quella non era la volontà del Signore, perché voleva dimostrare a tutti la potenza del Signore mediante loro;
- Giuseppe, il quale fu venduto dai propri fratelli e chiuso in una cisterna. Egli avrebbe potuto pensare che sarebbe morto lì dentro, ma quello non era il piano del Signore per la sua vita: Egli voleva che fosse importante in Egitto, per poter mostrare a tutti la Gloria del Signore ;
- Pietro, il quale per tre volte rinnegò il Signore.. Sicuramente pensava che ormai il Signore non avesse più una buona opinione di Lui, ma in realtà Egli lo perdona e gli affida addirittura il compito di pascere le sue "pecore".

Spesso il nemico delle nostre anime vuole distruggere le nostre vite e farci vedere tutto buio, ma il Signore vuole che riponi la tua fiducia in Lui, perché quella prova non sarà la tua fine, ma un'opportunità per vedere la gloria di Dio!

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