“Com’ebbe cessato di parlare, disse a Simone: «Prendi il largo, e calate le reti per pescare»” (Luca 5:4)

Le parole che Gesù rivolse a Pietro saranno suonate come una sfida. Tutta la notte precedente aveva cercato di pescare, ma senza risultato. Quante albe sorgono senza la forza per affrontare le giornate che si parano davanti a noi già chiuse, come muraglie buie impossibili da scalare, perché annichiliti dai fallimenti sperimentati. Tutto appare vano e ogni voce sembra far riecheggiare le nostre incapacità, consci che il chiarore del giorno non potrà aiutarle rispetto alle ombre serali. Vorremmo rimanere non prendere più il largo, sfuggendo alle nostre responsabilità e disperando di ogni opportunità. Proprio a questi cuori demotivati e depressi il Signore sa rivolgere una parola specifica, che alle orecchie può giungere con il tono imperativo di un comando, eppure vibra nell’anima come una promessa che apre insperati orizzonti di luce celeste e mirabili svolte materiali. Perciò, dopo aver ascoltato gli insegnamenti di Gesù, il futuro apostolo aprì il cuore alla parola personale che il Maestro gli rivolse e gettò le reti insieme ai suoi soci di pesca. Così, con la forza per fare la volontà del Signore, ricevette pure il coraggio per tornare ad adempiere in un ora insolita la mansione che aveva sempre svolto.

Buona settimana con il Signore.

Alessandro Cravana