IL RINGRAZIAMENTO COME SACRIFICIO
“E di questo sacrificio di ringraziamento offrirà, come sacrificio mediante il fuoco all’Eterno, il grasso che copre le interiora e tutto il grasso che aderisce alle interiora” (Levitico 3:3)
Nel sistema sacrificale dell’Antico patto, l’offerta cruenta di riconoscenza era ben collegata al sacrificio per il peccato. Il cerimoniale ritraeva cosa accade quando l’interiorità umana è visitata dalla Parola vivente del Signore, che come una lama affilata può scoprire e setacciare le zone più recondite dell’anima. Così era rappresenta la gratitudine spirituale più profonda e vitale.
Le azioni di grazie per l’aiuto e la provvidenza ricevuti dal Signore sono una cosa buona di cui Egli può compiacersi, tuttavia nulla esalta l’amore immeritato di Dio e gli è gradito quanto il ringraziamento per il perdono dei peccati. Perciò il sacrificio di ringraziamento esalava una fragranza aromatica particolarmente gradevole. Fondato sul sacrificio di Cristo, il ringraziamento continui a costituire parte essenziale dell’adorazione cristiana e della nostra lode al Redentore. La gratitudine talora appare proprio come un sacrificio, quando non abbiamo ricevuto altre cose chieste a Dio e mentre il nostro triste stato d’animo non ci sospinge. Il rendimento di grazie rimane però un’offerta dovuta ed un soave balsamo per l’anima; non attendere quindi che siano altri benefici a darti motivo per ringraziare Dio: esaltalo per la vita eterna e lascia consumare ogni scoria d’ingratitudine.
Buona settimana con il Signore
Alessandro Cravana