“Avviciniamoci con cuore sincero e con piena certezza di fede, avendo i cuori aspersi di quell'aspersione che li purifica da una cattiva coscienza e il corpo lavato con acqua pura”  (Ebrei 10:22)

Siamo tutti incoraggiati ad avvicinarci al Signore, pesando l'indegnità di stare alla sua presenza, ma credendo profondamente che il sangue di Cristo sparso sulla croce ci purifica da ogni macchia spirituale e da ogni malvagia azione. Soltanto chi ha veramente riconosciuto la propria condizione di peccato può sperimentare questa piena certezza di fede. La sincerità non può essere sostituita da altre qualità per approcciarsi a Dio, dinanzi al quale nessuno può bleffare, apparire quello che non è. Essa permette di camminare con Lui nonostante tanti difetti ancora presenti nella nostra vita. La sincerità, tuttavia li confessa e non nasconde, come d’altronde esprime il suo significato stesso: “sine cera”, cioè senza quella cera che ancora si mette per camuffare le crepe degli oggetti o per simulare la freschezza degli agrumi.
Il dramma spirituale di certi credenti è che fanno riferimento ad una loro genuina esperienza con il Signore, ma non riconoscono che quella fresca sincerità iniziale si è persa per strada, corrotta o esaurita nel tempo. E così pure la profonda certezza di fede è scaduta nell’illusoria presunzione di essere vicini al Dio vivente e vero.
Questa perdita si è consumata mentre non hanno più accettato con fiducia di lasciarsi correggere da Cristo e, ostinandosi a perseguire le proprie mire errate, respingono la sua luce.
Se non riesci ad avvicinarti al Signore, a seguirlo per avanzare con Lui, ritorna a quella sincerità da cui la tua anima si è allontanata.
Chiedigli oggi stesso di scrutare il tuo cuore e poi, come un libro aperto, digli con tutto il cuore: “Signore tu lo sai, quel che desidero è stare sempre più vicino a te! Togli ogni residuo di malizia e fammi recuperare la sincerità interiore”.
Egli ti esaudirà.

Buona settimana con il Signore.

Alessandro Cravana