QUANTO ALTO È IL TUO RIFUGIO?
“Il Signore è … la mia rupe, in cui mi rifugio … il mio alto rifugio …” (II Samuele 22:2, 3)
Il re Davide era stato liberato dalla mano violenta di tutti i suoi nemici. Eppure egli precisa che Dio è il suo alto rifugio, evidenziando come nel pericolo non soltanto lo protegge, ma lo eleva.
Un rifugio che mira ad aggirare problemi e a schivare ostilità può divenire una angusta prigione.
Se vuoi trincerarti dietro una menzogna, dovrai dirne un altra e un altra ancora, continuando a fuggire, ad aver paura di essere scoperto. È questo un rifugio che fa scendere in basso, che degrada.
Lascia che sia il tuo Dio a sostenerti e a liberarti, per portarti in alto prima ancora che a metterti al largo.
Il rifugio della fede è dove smetti di fuggire, di temere. È il riparo mentre la tempesta continua. È la fortezza quando sei nella debolezza, fragile e vulnerabile. È l’asilo mentre sei rigettato.
Il rifugio nel Signore non necessariamente cambia le situazioni, ma impedisce a queste di nuocerci; non fa sparire la distretta, ma in essa ci separa da superfluità ingombranti. Sali a questo rifugio, non guardare a quanti ti perseguitano: guarda a chi ti accoglie e ristora. Alza gli occhi: le spalle te le guarda Colui che è la tua retroguardia. Trovarsi fuori dalla portata degli aggressori è importante, ma conta ancor più restare nella mano del Padre celeste e poter elevar la propria anima nella comunione con Cristo, per lodarlo con santa gratitudine.
Buona settimana con il Signore.
Alessandro Cravana