SVUOTA IL RIPOSTIGLIO
“Sbarazzandovi di ogni cattiveria, di ogni frode, dell'ipocrisia, delle invidie e di ogni maldicenza” (I Pietro 2:1)
L’esortazione di Pietro non usa mezzi termini. Ci sono sentimenti ed atteggiamenti insani che non devono riciclare spazi nella vita cristiana di chi adesso è la dimora dello Spirito Santo, neppure in minima parte o per scopi particolari. Secondo alcuni un po’ di malizia può tornare utile per evitare certi inganni, ma essa è lo sguardo penetrante della natura umana corrotta che non è stato visitato dalla luce divina e fa vedere il male pure dove non c’è. Rigettiamola e procacciamo piuttosto il discernimento spirituale, per scorgere la realtà come Dio la fa vedere. Usare la propria scaltrezza per indurre le persone a farci consegnare i loro beni, magari allo scopo di darli ad altri, potrà apparire una espressione di intelligenza e perfino come gesto socialmente utile, ma nel vocabolario biblico ha un solo significato: frodare. Simulare altruismo o dissimulare l’astio senza lasciare operare la Parola di Cristo nel cuore non è sana diplomazia, ma un modo di fare che rimane nella categoria spirituale dell’ipocrisia.
Si ode parlare di “santa invidia”, con un significato positivo, pensando che possa risultare un incentivo a procacciare i beni celesti, ma nella Scrittura l’invidia non ha alcunché di santo. Cosa dire, o meglio, cosa fare? Se l’apostolo Paolo ha considerato "spazzatura" i trofei della propria capacità umana di osservare la legge, come dovremmo regolarci dinanzi alla capacità di aggirarla? In un solo modo: continuiamo a svuotare i nostri ripostigli dai residui della vecchia vita, applicandoci ad essere il tempio dello Spirito di Dio!
Buona settimana con il Signore.
Alessandro Cravana