“Quel giorno le montagne stilleranno mosto, il latte scorrerà dai colli e l’acqua fluirà da tutti i ruscelli di Giuda; dalla casa del Signore sgorgherà una fonte, che irrigherà la valle di Sittim” (Gioele 3:18)

La benedizione divina scorre da sé, senza che l’uomo possa o debba far nulla per avviarla o farla giungere a destinazione. La profezia biblica ha previsto un tempo in cui essa sarebbe fluita sovrabbondante e incontenibile dalla presenza del Signore e dal perfetto sacrificio offerto sul Golgota.
Questa benedizione è sempre frutto della grazia divina, ma non del caso. Spesso è preceduta dalla nostra fedeltà durante il tempo della prova. Ora può essere il tempo in cui le montagne che si ergono davanti a te ti separano da qualcosa, ma ti rallegrerai per la celeste dolcezza, la mansuetudine che avrà alimentato nel tuo cuore, facendoti sentire piccolo e scoprire incapace. Ci sono giorni in cui la vigna va potata, pulita e sorvegliata. Poi la fruttuosa benedizione verrà dall’alto, anzi dal Signore. Ora può essere il tempo in cui i colli sono salite ripide che rallentano il passo e aumentano la fatica di chi porta le mucche al pascolo, ma ringrazierai Dio per come ti avrà frenato da impulsi distruttivi e impedito passi affrettati.
Ora può essere il tempo in cui i ruscelli prosciugati dall’aridità sono dei sentieri rischiosi che fanno inciampare e scivolare.
La valle di Baca può raggiungere le sue depressioni più basse e desolate, ma quanti l’attraversano avendo a cuore le dimore divine sanno già che viene il giorno in cui la vedranno ricoperta di piogge vivificanti.
Se sei nell'ora della prova, puoi prepararti con profonda speranza, sapendo che vengono i giorni in cui la fonte aperta per te da Cristo riverserà fiumi di vita.
Si, è il tempo di esaminarsi per vedere cosa può disperdere il flusso della benedizione divina, consapevole che non puoi produrla tu, ma puoi lasciarla scorrere per raggiungere ogni luogo della tua vita.

Buona settimana con il Signore.

Alessandro Cravana