Lunedì 30 settembre 2024
Uno di loro vedendo che era purificato, tornò indietro, glorificando Dio ad alta voce; e si gettò ai piedi di Gesù con la faccia a terra, ringraziandolo; ed era un samaritano [Luca 17:15, 16]
MISERA INGRATITUDINE
Al Signore importava poco ricevere onori dagli uomini, tuttavia, in questo caso, Egli si lamenta non tanto per il fatto in sé, quanto perché il Suo popolo continuava a rifiutarlo quale Messia.
Gesù coglie la differenza che c’è tra quei cuori semplici, nei quali vibra il sentimento della gratitudine, e quelli dei suoi connazionali colmi di orgoglio e pregiudizi.
Il samaritano guarito ci induce a considerare l’immensità della bontà divina e l’altrettanto immensa ingratitudine umana.
Dio, fin dalle origini, si è rivelato quale Signore meraviglioso, nel tempo si è manifestato quale Padre amorevole che si dono l’umanità. Tuttavia la risposta dell’uomo è sempre stata di ingratitudine e rifiuto: “… perché, pur avendo conosciuto Dio, non l’hanno glorificato come Dio, né l’hanno ringraziato”. Il ringraziamento, che è la forma più bella di adorazione, riempie l’animo di chi conosce Dio e lo ama intensamente.
Come quel samaritano anche noi siamo “stranieri”, ma possiamo imparare da lui quel prezioso sentimento che è la gratitudine. Perciò, in questo nuovo giorno, glorifichiamo e ringraziamo Dio per quello che ha fatto anche per noi.