Sabato 29 giugno 2024
Quando Daniele seppe che il decreto era firmato, andò a casa sua; e tenendo le finestre della sua camera superiore aperte verso Gerusalemme tre volte al giorno si metteva in ginocchio, pregava e ringraziava il suo Dio come era solito fare anche prima [Daniele 6:10]
PREGHIERA INCESSANTE
La figura biblica di Daniele ci viene ricordata per il suo attaccamento alla preghiera: era un uomo dotato di grandi capacità, ma si distingueva proprio perché pregava costantemente.
Dio aveva onorato la sua fedeltà concedendogli uno spirito straordinario, per questa ragione occupava un ruolo importante in Babilonia; la cosa, però, suscitò indivia nei suoi colleghi che ordirono un piano per eliminarlo, toccandolo nel punto più sensibile: la preghiera.
Allo stesso modo il nemico delle anime nostre cerca di impedire la nostra adorazione a Dio, ma come Daniele non dobbiamo lasciarci intimorire.
Il vero credente, infatti, non si ferma davanti alla prova ma continua con perseveranza a offrire la sua adorazione a Dio in “spirito e verità” perché questi sono gli adoratori che Dio gradisce.
Tanti cosiddetti cristiani servono Dio soltanto quando le cose vanno bene, il Signore ci aiuti a piegare ogni giorno le nostre ginocchia ed esprimere a Lui la nostra costante adorazione.