Mercoledì 21 dicembre 2022
Mentre l’arca del Signore entrava nella città di Davide, Mical, figlia di Saul, guardò dalla finestra; e vedendo il re Davide che saltava e danzava davanti al Signore, lo disprezzò in cuor suo [II Samuele 6:16]
IL CRISTIANESIMO DELLA FINESTRA
L’esperienza di Mical indica chi preferisce la critica all’azione. Il racconto biblico propone interessanti spunti di riflessione. Mentre il popolo è unito al re Davide per lodare Dio, Mical si trova sola, privata delle benedizioni che provengono dalla comunione fraterna. Davide si trova per strada, Mical alla finestra, posizione che allude al fatto di ritenersi migliori degli altri: i cristiani della finestra guarderanno sempre dall’alto in basso. È una posizione che sembra offrire un’ampia visuale, ma osservare da lontano non garantisce una buona visione. I dettagli sono visibili da vicino, soprattutto nella sfera spirituale. Mentre Davide loda Dio ed è impegnato a servirlo, Mical è altrove. È una posizione che allontana i cuori dal campo del Signore, dal servizio che riempie i cuori di gioia e di benedizione.
Questa è l’ultima apparizione di Mical nella scena biblica. Nulla ci viene detto della sua relazione con il re, della vita a corte, dell’essere regina, ma soltanto che sarà sterile.
Se il cristianesimo della finestra rende sterili e improduttivi, una corretta posizione di servizio e consacrazione produce la benedizione e la gioia di divenire strumenti nelle mani del Signore.