Sabato 21 dicembre 2024
Giustificati dunque per fede, abbiamo pace con Dio per mezzo di Gesù Cristo, nostro Signore [Romani 5:1]
GIUSTIFICATI
Il presidente della Repubblica ha facoltà di conferire la “grazia” in seguito ad anni di buona condotta del detenuto, dopo aver scontato parte della pena o a motivo di precarie condizioni psicofisiche. Tale atto di clemenza non equivale tuttavia ad una assoluzione, pertanto non implica la cancellazione del reato e la fedina penale rimane macchiata, con tutte le conseguenti limitazioni sociali. Ben altro è la grazia che Dio accorda non premiando buone opere, bensì benedicendo chi, riconoscendosi peccatore bisognoso di perdono, confida nel sacrificio di Cristo. Questa è la grazia per la quale siamo giustificati, “assolti per non aver commesso il fatto”. Per essa ogni peccato, senza differenza di gravità, viene cancellato dal sangue espiatorio di Gesù e non può più essere imputato. Essere stati giustificati in Cristo libera chiunque dalle catene della colpa e del rimorso. Il Signore non addebita più le iniquità, ponendoci nella libertà di dimorare alla sua santa presenza e nel diritto di ricevere ogni benedizione celeste. Allora, perché cercare ancora giustificazioni umane, attenuanti etiche e scusanti sociali? Confidiamo nella perfetta giustizia di Cristo.