“Non cessate mai di pregare” (I Tessalonicesi 5:17)

PREGHIERA INCESSANTE

L’esortazione non indica uno stare in ginocchio 24 ore al giorno, sebbene il pensiero fiducioso e il sentimento riconoscente possono salire del continuo al Padre celeste anche senza il suono vocale delle labbra.
L’apostolo raccomanda la preghiera come completa e costante pratica quotidiana.
Molti sono i motivi che possono far smettere di pregare, ma nessuno di essi è una giustificazione. Ancor meno una soluzione.
Non dobbiamo cessare di pregare dopo mancati esaudimenti. La preghiera della fede in Cristo non è soltanto domanda: è altresì risposta, reazione agli scoramenti che colpiscono l’anima.
La richiesta non deve limitarsi alle occasioni in cui ci sentiamo bisognosi, esaurendosi quando pensiamo di non aver problemi o perché ci riteniamo all’altezza della situazione problematica. Inoltre, semmai non stessimo attraversando difficoltà personali, non dobbiamo smettere di intercedere per l’opera del Signore e per gli altri. Soprattutto, non dobbiamo cessare di adorare Dio, di lodare il nostro Creatore e Signore, di ringraziare il nostro Redentore e Consolatore. Potremmo cadere in tale mancanza pur continuando a rivolgere invocazioni su invocazioni presso il trono divino.
Al di là della forma, che sia richiesta per ricevere o ringraziamento per aver ricevuto, non cessare mai di pregare con fede. Questo è l’invito profondo della Parola di Colui che non smette di essere il tuo Signore. Accoglilo, rinnovalo, per non cessare di essere, al di là degli esaudimenti, un anima benedetta nella comunione con Dio.

Buona settimana con il Signore.

Alessandro Cravana