PAZIENZA CHE SALE DAL CUORE
“Ho pazientemente aspettato il Signore, ed Egli si è chinato su di me e ha ascoltato il mio grido” (Salmo 40:1)
Meditare sulla pazienza di Dio nei nostri confronti è un soggetto semplice, ovviamente consolante, che sprona a perseverare nelle vie della fede anche quando costatiamo tutta la nostra incapacità spirituale a seguire le orme di Cristo.
La questione, però, assume altri aspetti quando siamo noi a dover attendere l’intervento divino, specie in situazioni che ci premono intimamente. Un grido è sintomo di urgenza, passione e coinvolgimento, ma nella comunione con Dio niente di tutto ciò deve rendere sordi agli insegnamenti del Signore.
Sappiamo che Dio ascolta subito ogni preghiera elevata da chi confida in Lui. Bisogna tuttavia imparare come Egli risponda operando nei Suoi tempi, basandosi sulla perfetta conoscenza che ha del nostro futuro, conoscenza non limitata all’orizzonte terreno, ma che si estende al nostro benessere eterno. Nell’ascoltarmi, il Signore si china verso me, mentre mi chiama ad alzare lo sguardo verso queste realtà.
Nel farmi del bene, il Padre celeste non esaurisce la Sua benedizione alla mia sola richiesta, ma compie e completa altro ancora. Non si limita a benedire la mia vita; il Signore può aspettare affinché, operando per me, ciò risulti di benedizione anche per altri, a me cari o ignoti. Questa è la pazienza proveniente dal cuore di Dio, che non attende per mancanza di forze o assenza di passione, bensì per esprimere tutta la potenza e la generosità del suo immenso amore. Questa è la pazienza che scende dall’alto, che fa di te ben più di un oggetto della Grazia divina, rendendoti protagonista. Allora grida al Signore, ma non limitarti a credere che Egli ti ascolta. Eleva la tua fiducia cristiana per ascoltarlo ed aspettarlo pazientemente.
Buona settimana con il Signore.
Alessandro Cravana