VEDERE L’ALDILÀ
“Egli illumini gli occhi del vostro cuore, affinché sappiate a quale speranza vi ha chiamati, qual è la ricchezza della gloria della sua eredità che vi riserva tra i santi” (Efesini 1:18)
La sensibilità del cuore completa la visione della realtà, integrando quanto riusciamo a scorgere con i nostri sensi fisici.
Tuttavia anche gli occhi del cuore, come quelli del corpo, necessitano di essere illuminati. Possedere la vista non basta se non si è nella luce, anzi si finisce su sentieri errati e inciampando più facilmente di un cieco, abituato a percepire altri riferimenti per muoversi. Questo vale ancor più per le realtà spirituali, che non vanno intuite o immaginate, né guardate nella penombra, quando la mente è confusa.
Gli occhi del cuore possono avere una certa cognizione dell’al di là ultraterreno, ma senza la luce della Parola di Dio perderebbero di vista Cristo, l’essenza della gloria eterna, e sarebbero enormemente impoveriti nella speranza.
Le tue constatazioni materiali probabilmente sono esatte, eppure le deduzioni spirituali che ne stai traendo risultano errate e ti stanno portando fuori strada. Hai bisogno che l’Evangelo, la rivelazione divina, illumini la tua anima facendoti vedere al di là del vicolo cieco in cui ti trovi.
La vista interiore serve a guardarsi dentro, ma se il Signore della grazia non la illuminasse, la nostra introspezione non potendo andare al di là dei nostri difetti o dei nostri pregi, ci confinerebbe nella disperazione oppure nella presunzione.
Il nostro cuore, quando è visitato dall’amore del Padre, può considerare le persone come anime bisognose, andando al di là di una superficiale critica che prende di mira soltanto i comportamenti.
Qualunque cosa tu stia esaminando, non manchi di senno razionale né di visuale terrena, bensì di lucidità celeste. Chiedi al Signore di rivelarsi, affinché la luce della sua gloria rinnovi i tuoi pensieri incompleti e distorti.
Lui ti risponderà e ti farà vedere al di là, illuminando gli occhi del tuo cuore.
Buona settimana con il Signore.
Alessandro Cravana