Venerdì 6 settembre 2024
Rendo grazie a Dio, il quale servo con pura coscienza [II Timoteo 1:3]
VERO RINGRAZIAMENTO
Paolo inizia la seconda epistola a Timoteo scrivendo: “Rendo grazie a Dio”. Tale affermazione è preziosa sotto molti punti vista. È espressione di riconoscenza sincera, è testimonianza di dipendenza da Dio, è esempio e incoraggiamento per un giovane chiamato a fare lo stesso.
Paolo ringraziò Dio molte altre volte e la sua gratitudine non fu soltanto verbale ma piuttosto coerentemente espressa in una vita di servizio fedele. È importante imparare a dire grazie e che il nostro ringraziamento abbia la giusta direzione, che venga reso a Colui che ne è veramente Degno, l’Autore di ogni nostro bene. Molti esprimono in vari modi la propria gratitudine verso altri uomini, verso animali e perfino nei confronti di oggetti inanimati, senza fermarsi a considerare che prima e più di tutti, dobbiamo ringraziare Dio!
Il Signore ci aiuti affinché la nostra vita testimoni di una vera conoscenza e riconoscenza nei Suoi confronti. Certo, Dio non ha bisogno del nostro “grazie”, tantomeno di offerte votive con le quali pretendere di “estinguere” il nostro debito nei Suoi confronti. Egli desidera però che Lo onoriamo e che la nostra gratitudine si tramuti in una vita di fedeltà al Suo volere.