Lunedì 22 gennaio 2024
Nella mia angoscia invocai l’Eterno e gridai al mio Dio. Egli udì la mia voce dal suo tempio e il mio grido giunse a lui, ai suoi orecchi [Salmo 18:6]
POTENZA D’ASCOLTO
Il salmista è cosciente che l’efficacia del suo grido non è stata dovuta alla forza sonora della voce umana, bensì alla capacità del Signore, che capta l’espressione della fede fin nei più deboli sospiri dell’anima angosciata, di chi si sente senza via d’uscita e privo di orizzonti, senza parole né possibilità di reagire all’avversità. Eppure, mentre tutto era chiuso intorno a lui, il salmista non ha pensato di chiudere anche il suo cuore e non si è aperto a rimedi insani. Ha invocato Dio confidando nella Sua potenza d’ascolto.
Il re Davide sa che il Signore ascolta la preghiera dal Suo trono chiamandoci ad avvicinarci alla Sua santità. Tale posizione permette di parlare con il nostro Dio, piuttosto che alzare grida nelle nostre distrette restando però lontani dalla Sua volontà.
Gesù c’insegna che la nostra preghiera giunge nella dimora del Signore quando le Sue parole dimorano nel nostro cuore e sono ascoltate nella vita quotidiana. Questa rimane la potenza risolutiva della preghiera! In qualsiasi luogo o circostanza veniamo a trovarci e al di là di quel che sapremo esprimere, Dio può ascoltarci, può capirci e consolarci smuovendo le situazioni più statiche e pesanti.