Lunedì 22 Luglio 2024
E, verso l’ora nona, Gesù gridò a gran voce: “Elì, Elì, lamà sabactàni?”, cioè: “Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?” [Matteo 27:46]
L’OPERA MERAVIGLIOSA DI GESÙ
Questa frase pronunciata da Gesù morente alla croce lascia il nostro cuore attonito. Gesù prendendo su di Sé la natura umana ha accettato di condividere ogni nostra debolezza e fragilità. Il Suo grido dalla croce riecheggia nei nostri cuori sbigottiti nel constatare quanta sofferenza Egli sia stato disposto a sopportare per amore nostro, quanto sia stato disposto ad abbassarsi. La solitudine di quei momenti, il distacco doloroso dalla comunione con il Padre sono il segno dell’amore senza limiti con il quale siamo stati amati. La Sua “solitudine” di quei momenti ha comportato l’effetto di colmare “la solitudine” del nostro cuore, riempiendolo del Suo amore incredibile. Quel grido di abbandono riecheggia dentro di noi e ci lega indissolubilmente a Colui che è morto al nostro posto prendendo su di Sé il nostro peso.