Giovedì 8 agosto 2024
Signore, io non son degno che tu entri sotto il mio tetto ma di’ soltanto una parola e il mio servo sarà guarito [Matteo 8:8]
INDEGNITÀ E AUTORITÀ
Dinanzi alla rivelazione del Signore santo e glorioso l’indegnità umana non è una sensazione religiosa né un complesso d’inferiorità. Essere un centurione, un imperatore o un soldato semplice non cambia la realtà delle cose: ci si sente indegni che Dio si muova per noi perché lo si è.
L’Evangelo tuttavia reca una buona notizia: la missione di Cristo ha classificato gli indegni come bisognosi ed Egli li può rendere degni di essere chiamati figli di Dio. Questa nuova realtà spirituale ci fa presto risalire da ogni complesso d’inadeguatezza, fa vincere ogni emotivo senso d’indegnità che induce a tenersi lontani da Dio, ogni senso di colpa che spinge a tenerlo distante da noi. Questa realtà della grazia divina rende possibile quel che la corruzione umana impedisce.
La nostra indegnità oggi è autorizzata a chiamare in causa la sovrana autorità del Signore, senza più rifuggirla. In Cristo, indegnità umana e autorità divina non si scontrano, ma si incontrano. La Parola del Signore viene a manifestarsi con potenza decisiva su situazioni difficili e penose, su affetti compromessi e legami destinati a spezzarsi. Può accadere nella tua vita proprio mentre ti scopri più immeritevole.