AVVICINARSI A DIO PER ESSERE BENEDETTI
“Ti prego, falli avvicinare a me e io li benedirò” (Genesi 48:9)
Questo disse Giacobbe a suo figlio Giuseppe, parlando riguardo ai nipoti Manasse ed Efraim. Per questo anziano patriarca, ormai prossimo alla fine della vita, era necessario il contatto, la vicinanza fisica. Tuttavia non è una questione legata alla debolezza umana. La benedizione rimane una elargizione basata sulla comunione anche quando è il Signore stesso a chiamarci accanto a Sè. Tali accenti di intimità risuonano nell’Evangelo, che rivela l’immenso desiderio del Padre celeste di donare la sua calorosa presenza e le sue virtù a ogni essere umano, escludendo ogni idea di limitazione divina.
Il punto è un’altro: non si può essere benedetti dal Signore rimanendo distanti da Lui, onorandolo con una professione di fede formale che non coinvolge il cuore. Ovunque echeggiano voci seducenti che attirano l’attenzione e mirano ad allontanare i credenti dalla bontà del Padre. Eppure Cristo ha pregato per ciascuno di noi, affinché possiamo volgerci da quanto offre questo mondo a Dio, avendo a cuore di conoscerlo meglio e trascorrere più tempo con Lui. Quale accorato appello rivolto anche a te. Avvicinati senza riserve al Signore confidando nella sua benedizione. Accostati all’Evangelo con cuore aperto e lascia che la grazia divina ricolmi la tua vita come mai prima.
Buona settimana con il Signore.
Alessandro Cravana