“E io pregherò il Padre, ed Egli vi darà un altro consolatore, perché stia con voi per sempre” (Giovanni 14:16)

Proferita la sera in cui sarebbe stato arrestato per essere crocifisso, la rassicurante promessa di Cristo va accolta con integrità di fede e con la piena speranza di vivere la propria fede in questo mondo.
Questo consolatore è un'altra persona rispetto al Signore Gesù, ma della stessa natura divina dell’Unigenito.
Come tale, Egli illumina la mente e scalda lo spirito dell’essere umano, parla al suo cuore portandovi la voce vivificante del Redentore che dirada la solitudine più profonda e inquietante, quella in cui ci confinava la separazione dalla benedetta presenza di Dio.
Lo Spirito Santo viene a noi grazie alla preghiera di Gesù, per sostenerci e guidarci, insegnando a invocare ed adorare il Padre celeste come ha fatto Gesù.
Così ricolma l’anima in ogni perdita, in qualsiasi tristezza o sofferenza, recando la sovrannaturale pace di Dio. Egli infonde calma nell’amarezza della frustrazione, conforta nei fallimenti dovuti alle nostre debolezze.
Si, il divino Consolatore non è un dono temporaneo: sta sempre con i credenti.
Non cerchiamo altre consolazioni umane; Egli è con noi fino alla fine, anche quando non lo sentiamo.
Questo ci incoraggia e, al contempo, stimola ad essere sempre più sensibili per capire in cosa potremmo resistergli, contristarlo, offenderlo. Soltanto così potremo centrare l’obiettivo massimo della sua dimora nella nostra vita: ricevere in dono ogni giorno potenza spirituale per essere stabili ed efficaci testimoni di Cristo.

Buona settimana con il Signore.

Alessandro Cravana