Giovedì 6 ottobre 2022
Ma subito Gesù parlò loro e disse: "Coraggio, sono io; non abbiate paura!" [Matteo 14:27]
FATTI CORAGGIO
Alcune esortazioni, per quanto abbiano le migliori intenzioni sono fini a se stesse, non sortiscono nessun effetto. Per esempio, dire a qualcuno: "Non ti preoccupare!", non lo solleverà dalle preoccupazioni se rimangono irrisolti i problemi che lo impensieriscono. Oppure invitare chi è ansioso a non agitarsi, non servirà se non è cambiata la situazione che lo rende nervoso. Così, quando si vuole incoraggiare chi sta lottando contro la paura, non basterà dirgli: "Non avere paura!", bisognerà rimuovere la causa che lo spaventa.
Quando è Gesù a esortare, invece, quello che dice è sufficiente ad acquietare ogni stato d’animo, ancor prima che cambino le circostanze. Innanzitutto perché la Parola di Dio non è come le parole degli uomini: le parole umane possono incoraggiare momentaneamente, la Parola di Dio crea la fede, e la fede conferisce coraggio anche in mezzo alle tempeste. Inoltre, Gesù aggiunge la motivazione all’esortazione: "Sono io; non abbiate paura!". Il coraggio viene dalla certezza che Gesù c’è, e dalla fede in chi Gesù è: Egli è il Signore.
La Sua presenza e la Sua essenza sono la garanzia che non abbiamo nulla da temere, in nessuna circostanza.