Lunedì 10 ottobre 2022
Noi abbiamo un altare al quale non hanno diritto di mangiare quelli che servono al tabernacolo [Ebrei 13:10]
IL NOSTRO ALTARE
L’altare faceva parte delle realtà sacrificali dell’Antico Testamento. Nel tabernacolo c’era un arredo che serviva proprio a questo scopo. I sacerdoti si cibavano di quei sacrifici offerti sull’altare, tranne del sacrificio offerto il giorno dell’espiazione. Questa frase può apparire enigmatica perché rivolta a credenti del Nuovo Patto. Dove abbiamo noi questo altare? In che modo possiamo cibarci di quel sacrificio? Bisogna salire spiritualmente al Golgota. Lì, su quel monte, è stato innalzato un altare a forma di croce, e su di esso è stato offerto Gesù, l’Agnello di Dio. Eccolo l’altare al quale dobbiamo accostarci per ricevere grazia e perdono. Ecco l’altare davanti al quale noi, "sacerdoti" del nuovo patto realizziamo benedizioni più eccellenti rispetto ai sacerdoti dell’Antico Patto: noi possiamo accostarci a quell’altare e cibarci di quel sacrificio. Possiamo nutrire la nostra anima di Colui che è il "Pane disceso dal cielo" che ci sazia e libera dal peccato. A quell’altare, a quell’Agnello accorriamo pentiti per trovare vita a sazietà.