Venerdì 25 febbraio 2022
Saul disse a Samuele: "Ma io ho ubbidito alla voce del Signore, ho compiuto la missione che il Signore mi aveva affidata … ma il popolo ha preso" [I Samuele 15:20, 21]
È COLPA DEGLI ALTRI
"Non è colpa mia!", quante volte abbiamo sentito questa scusa e quante volte essa è stata usata per giustificare un errore commesso! Essa è vecchia quanto il mondo e il primo ad usarla fu proprio il nostro progenitore Adamo, il quale scaricò la responsabilità del suo peccato su sua moglie e, nemmeno troppo velatamente, su Dio stesso. Purtroppo l’uomo a causa della sua natura peccaminosa mal volentieri si fa carico della responsabilità delle proprie azioni, delle proprie parole e delle proprie scelte. È molto più semplice incolpare la società nella quale si vive, la famiglia, il coniuge, i figli e i genitori, i colleghi di lavoro e coloro che ci governano, ma la realtà è che davanti al Signore ognuno è responsabile delle proprie scelte e un giorno sarà chiamato in giudizio perfino per ogni singola parola che avrà pronunciato. Come sfuggire a questa condanna? Certamente non facendo come Saul! Dio desidera che ogni uomo si riconosca peccatore davanti a Lui e soltanto così potrà ottenere il perdono per i suoi peccati, infatti "chi copre le sue colpe non prospererà, ma chi le confessa e le abbandona otterrà misericordia" (Proverbi 28:13).