“L’ira del re è come il ruggito di un leone, ma il suo favore è come rugiada sull’erba”
(Proverbi 19:12)

È qui rappresentata l’obiettività del sovrano, la cui azione verso i propri sudditi non è basata su simpatie o vendette personali, ma mostra l’adeguata riposta alla malvagità o alla rettitudine umana.
L’ira del re è espressa in tutta la sua severità per dissuadere le cattive intenzioni di quanti stanno smarrendo il timore di compiere il male. D’altro canto, la sua approvazione rimane un fresco incentivo a condursi già all’alba d’ogni giorno con profonda lealtà verso il regno di Dio.
Al di sopra di ogni giudice terreno, il Signore può mostrarsi tremendo ad ogni orgoglioso e ingannatore, fino a resistere agli impenitenti, che subiranno la condanna eterna.
All’opposto, la benedizione divina è un refrigerio che incoraggia chiunque si propone di ricominciare una nuova vita, a quelli che riconoscono i loro peccati accostandosi al Signore con sincerità. Nessuno merita il favore divino, perché siamo tutti peccatori, tuttavia, grazie al suo perfetto sacrificio, Cristo ha reso Dio propizio verso ogni persona.
Ecco l’Evangelo: il Dio santo, il Signore giusto è ben disposto verso di te, creatura corrotta. Ora dipende da te se sarai raggiunto dalla sua ira o dal suo favore immeritato. Quale disposizione d’animo avrai dinanzi al suo amorevole messaggio e al suo Regno di giustizia?

Buona settimana con il Signore.

Alessandro Cravana