Giovedì 29 agosto 2024
Allora, rientrato in sé, disse: Quanti servi di mio padre hanno pane in abbondanza e io qui muoio di fame! [Luca 15:17]
RIENTRATO IN SÉ
La chiave della parabola del figliuol prodigo sono le parole: “… rientrato in sé …”. Fin qui il Signore ha fatto notare il peccato, la miseria del giovane, ora comincia a descrivere il suo pentimento.
L’ora più scura della notte è quella che precede l’aurora.
Fu la sua difficile situazione a indurlo a pensare alla famiglia che aveva lasciato. Tutto il tempo che visse dissolutamente, era stato trascinato da una specie d’irrefrenabile follia, che gli impediva ogni seria riflessione. Ma ora è tornato in sé! È un tratto distintivo della follia: la vittima non riconosce e non confessa la sua infermità finché non sia passata; soltanto quando ritorna in sé può riconoscere di essere stata fuori di sé.
Così questo giovane: il suo primo atto, una volta fermatosi, fu di riflettere, grazie a una coscienza risvegliata, sulla sua vita passata e le sue condizioni presenti. Si ravvide e, per grazia di Dio, scoprì che non era troppo tardi per tornare al padre.
Anche tu oggi puoi ancora “rientrare in te”, il tempo è ancora quello della grazia, per alzarti e tornare a Dio che è pronto ad accoglierti a braccia aperte.