Giovedì 15 aprile 2021
Le angosce del soggiorno dei morti mi avevano còlto … Ma io invocai il nome del Signore: “Signore, libera l'anima mia!” [Salmo 116:3, 4]
ANGOSCE E LIBERAZIONI
Un “fulmine a ciel sereno” può abbattersi su chiunque. Improvvise diagnosi di malattie incurabili non fanno più notizia. Lo stesso può dirsi di cataclismi, incidenti, atti delinquenziali e terroristici. Per non parlare dei drammi familiari, affettivi, lavorativi ed economici. È sempre più raro incontrare qualcuno che affermi “questo a me non potrà mai accadere”, magari obiettando sulla base di una condotta integra o di ferree precauzioni.
Ciò che invece sembra aumentare, a causa di una profonda ignoranza spirituale, è l’atteggiamento recriminatorio contro la giustizia divina. Ci sono pure quelli che non inveiscono contro Dio, ma neanche Lo implorano, confessando il bisogno personale di un Redentore.
Forse ti senti bersagliato da colpi assolutamente non meritati: che la disgrazia ti abbia sfiorato, colpito o perfino travolto, puoi comunque essere raggiunto e ristabilito dalla grazia che è in Cristo.
Invocalo con fede, aspettandoti che possa operare per il tuo bene al di là di quanto tu possa immaginare. Aspettati che il Signore liberi la tua stessa anima dall’angoscia e che la custodisca in nuova impareggiabile speranza: quella della vita eterna!