Sabato 27 novembre 2021
Ma mettete in pratica la parola e non ascoltatela soltanto, illudendo voi stessi. [Giacomo 1:22]
METTERE IN PRATICA LA PAROLA
Essere dei cristiani non vuol dire semplicemente credere all’esistenza di Dio e di Gesù, il Suo Unigenito Figlio, venuto in terra e morto sulla croce. La fede cristiana è “vita vissuta” che inizia con l’esperienza della nuova nascita e continua ogni giorno con una condotta secondo l’insegnamento delle Scritture.
L’apostolo Giacomo si rivolge con la sua lettera ai credenti che, dopo alcuni anni di fede, rischiavano di cadere nelle sabbie mobili del formalismo religioso. Egli esorta il credente a non ascoltare soltanto la Parola, ma a metterla in pratica. Il termine ascoltatore nell’antichità indicava colui che andava assiduamente ad assistere alle lezioni dei filosofi greci senza mai diventare discepolo. La vera fede e la vera beatitudine si realizzano quando la Parola di Dio è vissuta. Le Parole ascoltate e mai messe in pratica, si dimenticano facilmente, il beneficio è imperfetto e di breve durata.
Il buon uditore è colui che ascolta l’Evangelo e ha cura di applicarlo alla vita di ogni giorno, con perseveranza.
Il fine della Parola non è udire per sapere, ma udire per praticare: soltanto allora si compie la salvezza e la nostra beatitudine.