“Maria serbava in sé tutte queste cose, meditandole in cuor suo” (Luca 2:19).

Le voci che questa donna aveva udito riguardavano il Messia, il Cristo: chi era e cosa avrebbe compiuto.
La coinvolgevano in prima persona e non soltanto perché si riferivano al figlio che proprio lei aveva appena partorito, ma in quanto parlavano di Gesù come del suo personale Salvatore. Abbiamo qui il cuore pulsante della meditazione cristiana con i suoi primi battiti. Una normale riflessione muove dall’osservazione delle circostanze e può finire per interpellare Dio o anche altri. La meditazione dei credenti nasce dal messaggio celeste, da quello che il Signore ha compiuto per noi, per afferrare in quali modi possa trovare applicazione nella nostra vita. Chi medita in cuor suo, si sta lasciando interpellare dal Signore che chiama in causa la fiducia personale per dare un seguito ai suoi disegni, alla sua volontà alla nostra esistenza quotidiana.
Maria conservava la Parola di Dio nel suo cuore, filtrando con essa ogni voce udita e i sentimenti che ciascuna poteva suscitare. Quante cose che Dio ci ha detto si sono perse in un nulla di fatto perché non le abbiamo meditate e così le circostanze che dovevano portare a vederne l’adempimento ci hanno invece fatto smentire le promesse divine.
Non lasciare che accada ancora. Collega alla Parola del Signore le situazioni che stai vivendo. Mantieni collegate alla lettura della Parola le emozioni che esse stanno formando ed i propositi a cui ti stanno orientando.
Ultimamente vedi soltanto un mosaico sparso con tanti pezzi sparsi che nessuna logica può mettere insieme. Pare che nulla combaci con la tua fede. Non fermarti a conclusione incomplete e non sentirti fuori posto: in realtà si stanno spezzando legami con cose inconciliabili alla Sua Parola, perché stai ponendo l’Evangelo al centro della tua vita. Meditalo per tornare ad essere al centro della volontà del Padre celeste ed ogni suo benedetto proposito per te troverà adempimento.

Buona settimana con il Signore.

Alessandro Cravana