APRITI
Poi, alzando gli occhi al cielo, sospirò e gli disse: «Effathà!» che vuol dire: «Apriti!»(Marco 7:34)
Gesù pronuncia questo imperativo per risanare un sordomuto, dopo avergli messo le dita negli orecchi e toccato la lingua.
Il comando è accompagnato da un sospiro, evidenziando la compassione del Signore come pure la sua attesa. Affinché la guarigione si compia, infatti, la potenza divina deve incontrare la fede umana, che dinanzi ad un ordine del Signore si traduce in obbedienza. Siamo chiamati ad aprirci alla presenza di Dio per ascoltare la sua voce. Siamo chiamati ad aprirci tanto alle promesse quanto ai comandamenti per poter raccontare le opere del Signore.
Basta con il chiudersi in sé stessi, nelle proprie ragioni, nella propria amarezza, nella propria disperazione: apriti con piena fiducia in tutta la Parola di Dio!
Non indurire più il tuo cuore soffocando il richiamo divino con i tuoi pensieri. Non continuare a giacere nella sordità spirituale. Quel che ieri era impossibile per la tua anima malata, oggi puoi farlo spalancando senza remore la tua anima alla perfetta volontà di Dio. “Apriti!”, ti dice con forza Cristo, volendo sciogliere i nodi che ti legano e ti isolano. Egli viene a sciogliere la tua lingua da qualsiasi impedimento per farti magnificare Dio parlando delle sue grandi meraviglie.
Buona settimana con il Signore.
Alessandro Cravana