UNITI DALLA PREGHIERA
Allora io trasformerò le labbra dei popoli in labbra pure, affinché tutti invochino il nome dell'Eterno, per servirlo di comune accordo” (Sofonia 3:9)
L’accordo interiore o pari consentimento non è il frutto del caso, né il risultato di discorsi convincenti. Tante discussioni tra parti contrastanti non riescono a unire gli animi, anzi spesso accentuano le contrapposizioni a causa di parole che offendono e feriscono. Alla presenza del Signore, se i cuori si aprono lasciandosi purificare dalla vanagloria personale e dalla volgarità mondana, ogni persona è rinnovata per ricercare la gloria di Dio al di sopra degli interessi egocentrici. Così, per l’azione dell’unico Spirito Santo in ciascuno, ci si può ritrovare in un orizzonte comune e, man mano, in un terreno comune con quanti servivano le proprie vedute religiose ed i propri principi morali. È così: certi conflitti si avviano alla risoluzione molto meglio in un’ora di adorazione insieme e di preghiera gli uni per gli altri, piuttosto che in tanti confronti verbali che pretendono di assegnare la ragione ed il torto.
Lo abbiamo già sperimentato? Dio può trasformare labbra pungenti che usavano il nome del Signore per mortificare in strumenti efficaci per curare la fede di chi è nel dubbio ed incoraggiare il servizio spirituale di chi è nell’angoscia. Lasciamo che invocare lo stesso Signore ci conduca tutti dalla stessa parte per servirlo di comune accordo.
Buona settimana con il Signore.
Alessandro Cravana