Mercoledì 3 agosto 2022
Presentare i vostri corpi in sacrificio vivente, santo, gradito a Dio [Romani 12:1]
TRA TEORIA E PRATICA
In ogni lettera di Paolo esistono due aspetti: uno dottrinale e l’altro pratico. Gesù ha sempre denunciato quei religiosi o la religione che non unisce l’insegnamento e l’azione, o dove il comportamento era in diretto contrasto con la Sua Parola: "Allora Gesù parlò alla folla e ai suoi discepoli, dicendo: Gli scribi e i farisei siedono sulla cattedra di Mosè. Fate dunque e osservate tutte le cose che vi diranno, ma non fate secondo le loro opere; perché dicono e non fanno". Dottrina e vita pratica sono inseparabili. La nuova nascita non è una cosa superficiale ma radicale. Il cristiano è praticante se no, non è un cristiano. In cambio di qualche gesto meritorio, si può ricevere grazia e assoluzione immediata? Perdono, senza nessun cambiamento, niente rimorso, niente vergogna, niente pentimento sincero, nessun ravvedimento. Mi chiedo: si può mettere vino nuovo in otri vecchi; si può versare la grazia di Dio in un cuore vecchio, cioè non rinnovato? La salvezza, come la nuova nascita non è teoria, ma è pratica.