PROSPERARE CONFESSANDO
“Chi copre le sue colpe non prospererà, ma chi le confessa e le abbandona otterrà misericordia”
(Proverbi 28:13)
Il principio qui espresso appare chiaro e sostanziale, talché non necessitano tante parole a commentarlo. A pregiudicare il buon futuro delle persone non sono i loro errori, bensì la resistenza ad ammetterli. Limitazioni e debolezze umane non impediscono una vita spirituale prospera; invece lo sviluppo della comunione con il Signore e la conseguente benedizione vengono interrotte dalla durezza di un cuore impenitente.
C’è dunque un avviso per gli ostinati ed una buona notizia per gli umili. I peccati che vogliamo negare con le nostre scuse o coprire con le nostre opere e sui quali non sappiamo riflettere impoveriscono inevitabilmente la nostra anima di luce e forza. Tuttavia è pur vero il contrario. L’Evangelo insegna che una vita fruttuosa sboccia dal ricevere perdono, quindi dal confessare il peccato: senza “se” e senza “ma”. La prosperità inizia coltivando la determinazione per abbandonare atteggiamenti e pratiche che offendono la gloria del Signore. Allora perché temere che una confessione degradi la nostra dignità o possa sminuire la nostra reputazione? Condanniamo insieme al nostro divino Redentore ogni colpevole abitudine. Forse questo sul momento causerà un vuoto, un senso di smarrimento e di insoddisfazione, però ci fa sicuramente aprire a quella pienezza di benedizione che Dio riversa su quanti si premurano di essere sinceri davanti a Lui.
Buona settimana con il Signore.
Alessandro Cravana