GLORIA E TIMORE
“O voi che temete l’Eterno, lodatelo! Glorificatelo voi tutti, discendenti di Giacobbe, e voi tutti, stirpe d’Israele, abbiate timore di lui!” (Salmo 22:23)
La Parola di Dio associa in vari modi il sano timore del Signore alla gioia di lodarlo, al privilegio di poterlo glorificare.
Chi manca di rispetto per il Signore non si preoccupa di appurare se lo sta onorando o lo sta offendendo; non si cura di conoscere di più Dio per imparare ad esaltare le sue virtù nel miglior modo possibile. D’altra parte, chi ha soltanto paura del giudizio divino spesso si impegna a cercare vie per allontanare la condanna del Signore, ma non si avvicinerà a Lui per contemplare la sua gloria.
Ben diversamente, il timore spirituale che sboccia dalla redenzione non sentirà di aver adempiuto il proprio compito, non reputerà di aver esaurito la vocazione di glorificare Dio.
Il sano timore alimentato dall’esperienza personale della grazia concessa alla progenie di Cristo, è destinato a gustare celestiali manifestazioni della presenza del Padre.
A tale timore così intrecciato alla gloria è chiamato tutto il popolo di Dio, senza caste o preclusioni.
E noi, quale tremore stiamo coltivando? Quale statura di lode siamo in grado di poter offrire dopo anni di fede e di benedizioni?
Buona settimana con il Signore.
Alessandro Cravana