Giovedì 17 marzo 2022
Non mi proporrò nessuna cosa malvagia, detesto il comportamento dei perversi; non mi lascerò contagiare [Salmo 101:3]
NON MI LASCERÒ CONTAGIARE
Chi scrive è il re Davide, un uomo che per il suo ruolo doveva aver da fare con ogni tipo di persone. Al di là dei contatti dovuti, egli è risoluto a non lasciarsi influenzare negativamente da nessuno. Non reputandosi immune, inizia la “prevenzione” dentro casa sua, dove cerca forza interiore nella comunione con il Signore. Poi tiene a debita distanza la gente perversa, non fa comunella con i malvagi e i superbi, con le piccole cerchie, con gli individualisti che si separano dal popolo di Dio e lo dividono. Davide non dà spazio a chi ha un rapporto insano con la verità e con l’amore, né concede le proprie orecchie a chi voleva calunniare il prossimo. È consapevole che, a furia di ascoltare, il male lo avrebbe gradualmente contaminato. Il salmista, perciò, ha scelto di concedere vicinanza ed intimità alle persone che potessero stimolarlo nella fede, condurlo verso propositi sani e benevoli. Questo re riuscì a non lasciarsi infettare non perché sapeva giudicare il prossimo, ma perché curava quotidianamente un sobrio concetto di sé, quindi un sano senso dei propri limiti. Quella di Davide rimane una ricetta “regale” per non lasciarsi contagiare dal peccato, il virus più subdolo e letale.