NON SOLTANTO I PASSI
“Tu conti i passi della mia vita errante; raccogli le mie lacrime nell’otre tuo; non le registri forse nel tuo libro?” (Salmo 56:8)
Molti lo usano visualizzando un’opzione tecnologica del proprio orologio mentre continuano lunghe camminate.
È il “contapassi”, un pedometro che non calcola il passare delle ore o la direzione del percorso né misura l’acido lattico che aumenta con la fatica. Da sempre Dio sa contare i nostri passi, senza misurarli in modo isolato. Egli quantifica anche le nostre sofferenze e registra i nostri affanni, affinché non perdiamo di vista dove stiamo andando e non ci smarriamo nel morale, ricordandoci chi siamo e chi è Lui per noi. Il re Davide, prima e dopo la salita al trono d’Israele, conobbe il peregrinare di esili forzati per ripararsi da crudeli persecuzioni. Nei momenti più duri si fortificava considerando la cura del Signore, che tante volte durante i soggiorni in terre straniere lo aveva preservato dall’esaurimento della fede, dall’oltrepassare certi limiti e perdersi, rovinando i progetti divini per la sua vita. Considera, misura anche tu questa realtà spirituale: il tuo nome è scritto nel libro della vita eterna da quando Dio ti ha adottato in Cristo. Puoi aprirti e sfogarti alla sua presenza, lasciando che il Signore ti aiuti a ricalcolare quanto ti ama e quanta compassione ha per te. Non sei un vagabondo o una fuggitiva senza meta, ma un’anima custodita dal Padre, che sa condurti nella giusta direzione e verso il luogo più adatto al tuo riposo. In questi giorni il Signore non ti impedisce di fuggire da pericoli né di perseguire sani obiettivi, però segna un confine ai tuoi passi affinché nulla ti spinga a deviare dai suoi comandamenti e ad allontanarti dalle sue promesse.
Buona settimana con il Signore.
Alessandro Cravana