Passo di riferimento: I Cronache 22: 1-10
Nel passo di questa meditazione, ancora una volta leggiamo del re Davide e del suo grande sogno di costruire e dedicare una maestosa casa al suo Signore. Davide ha nel cuore questo progetto, ma come leggiamo, Dio gli dice che sarà suo figlio Salomone a mettere mano al progetto.
È bello ed è giusto avere dei buoni proponimenti verso Dio, specialmente con occhio al nuovo anno che verrà, così come è giusto spendersi al presente verso i sogni ed in vista degli obiettivi che ci siamo posti nella nostra vita materiale e spirituale.
Per quanto sia rispettabile tutto questo, non dobbiamo dimenticare che l’Opera appartiene a Dio e non a noi uomini, che ne siamo spesso esecutori, ma mai proprietari. È utile considerare come Davide non fu deluso dalla risposta di Dio, non reclamò la paternità del progetto, ma si sottomise alla volontà di Dio, e preparò il tutto al meglio perché suo figlio Salomone potesse compierlo.
La Parola di questa sera può suonare dura, ma Dio non ci chiede di rinunciare ai nostri sogni, al contrario, vuole giovani pronti all’azione. Può essere che noi semineremo ed altri raccoglieranno, non è in questo che dobbiamo misurare la nostra benedizione da parte di Dio, ma nella consapevolezza che tutti coloro che amano e servono Dio sono operai della stessa mèsse gloriosa.
Dio ti benedica!