Riunione del 02/03/24: I dubbi insinuati dal nemico

Passo di riferimento: 1 Re 19:1-8

«Gli dèi mi trattino con tutto il loro rigore, se domani a quest'ora non farò della vita tua quel che tu hai fatto della vita di ognuno di quelli».

Elia aveva avuto una grande vittoria: aveva distrutto gli idoli di Baal e di Astarte, facendo scendere il fuoco dal cielo ed era riuscito a ripristinare l'altare per il Signore.
Eppure, dopo essere stato lo strumento di Dio, le minacce di Izebel lo fecero vacillare, tanto da scappare nel deserto ed esprimere il desiderio di morire.
Ma perché il profeta Elia ebbe una tale paura?
Perché quelle minacce iniziarono ad insinuare dei dubbi nella sua mente.

1) DUBBIO CIRCA LA SOVRANITÀ DI DIO: "Gli dèi mi trattino con tutto il loro rigore..."
Izebel esaltava la potenza dei propri dèi, sminuendo quella del Dio di Elia.

2) DUBBIO CIRCA LA TEMPISTICA DI DIO: "...se domani a quest'ora..."
Quella donna diede una sorta di scadenza ad Elia, facendogli credere che Dio non sarebbe arrivato in tempo per salvarlo.

3) DUBBIO CIRCA LA PROVVIDENZA DI DIO: "...non farò della vita tua..."
Izebel voleva sottolineare come la vita di Elia non avesse più alcun valore per Dio, tanto da non averne più cura e protezione.

4) DUBBIO CIRCA IL PIANO DI DIO: una volta morto, Elia non avrebbe mai potuto conoscere e realizzare il glorioso piano di Dio per la sua vita.

Eppure Elia aveva avuto modo di sperimentare sia la sovranità, sia la tempistica perfetta, sia la provvidenza del Signore; ma, spesso, proprio dopo le più grandi vittorie, il nemico delle nostre anime cerca di portare via questi tre fondamenti, affinché possiamo sentirci smarriti e non confidare più in Dio e nel Suo piano.
In un primo momento, fu proprio quello che successe al profeta. Finché, l'angelo di Dio trovò il suo nascondiglio e lo raggiunse al momento giusto, facendo esattamente tutto il contrario di quanto aveva fatto Izebel: lo toccò, gli provvide nel deserto una focaccia e una brocca d'acqua e glieli pose accanto alla testa. Proprio lì, perché il cibo spirituale del Signore deve venire prima di tutto a rinnovare i pensieri ed eliminare quei dubbi che ci hanno condotto nel deserto spirituale, dove siamo così debilitati da "addormentarci".

Poi, l'angelo tornò di nuovo, senza stancarsi, e gli offrì altro cibo che, questa volta, gli diede le forze necessarie per camminare quaranta giorni e quaranta notti in zone desertiche.
Questa storia ci ha fatto comprendere come Dio sia sovrano al di sopra di ogni circostanza: Egli sa in quale deserto sei finito, sa quali sono i dubbi del tuo cuore, sa come curare le tue ferite, Egli sa arrivare al momento giusto e conosce persino il "cibo" di cui hai bisogno per realizzare il piano che Lui ha stabilito nella tua vita!

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