Passo di riferimento: II Cronache 30
Questo sabato parliamo di un re di Giuda, Ezechia, che decise di organizzare a Gerusalemme i festeggiamenti della Pasqua ebraica. Per fare ciò, inviò dei messaggeri per tutto Israele e Giuda, perché invitassero il popolo a servire il Signore ed a non indurirsi, come avevano fatto i loro padri.
L’invito che Ezechia rivolse al popolo metteva ciascuno davanti ad un bivio: continuare a camminare nell’infedeltà, seguendo gli idoli, oppure scegliere di tornare alla casa del Signore per godere della sua benedizione e delle sue promesse. Ogni volta che la Parola di Dio giunge al nostro cuore, anche noi siamo messi davanti ad una scelta molto importante: ascoltare la voce amorevole di Dio che ci attira a Gerusalemme, oppure resistergli, rifiutando o rimandando al domani. Davanti a questo, anche non scegliere è una scelta.
Oggi, come accadde anche a quel tempo, spesso i messaggeri di Dio vengono screditati e derisi, ma la Bibbia parla di un residuo di uomini che fu raggiunto e decise di porre fede alla chiamata del Signore. Dio operò in quei corrieri, rendendoli adatti a sostenere tutto ciò, armoniosi nel servizio e “di un sol cuore”. Il risultato fu che a Gerusalemme la gioia fu tanta, e ciascuno degli uomini e delle donne che accolse l’invito fu benedetto grandemente alla presenza del Signore.
Questo invito è valido ancora oggi. Al posto di Ezechia c’è Gesù, il re dei re, che si rivolge a tutti gli uomini affinché possano ricevere la promessa della vita eterna ed una grande gioia alla presenza del Signore, cosa gli risponderai?
Dio ti benedica!