I cibi dedicati agli idoli

Ai tempi della prima chiesa, la vita sociale dei Greci e dei Romani era marcata da sacrifici agli dèi. Le raccolte agricole, le corti di giustizia ed i giochi circensi erano inaugurati con cerimonie nei templi pagani. Generalmente, le parti meno pregiate degli animali offerti si bruciavano, tenendo quelle migliori per i banchetti che accompagnavano i sacrifici. 

Tolta la parte delle carni spettante ai sacerdoti, quella in esubero si vendeva ai commercianti, che la piazzavano al mercato comunale. 

Qui sorgeva e sorge un delicato quesito per i cristiani neo convertiti: questa carne è da considerare spiritualmente contaminata oppure si può acquistare come semplice cibo, ormai non più collegato a rituali e conviti svolti in onore di qualche divinità? 

Gli apostoli hanno insegnato un principio di sapienza spirituale che coniuga libertà e responsabilità.

 

LA PRATICA DELLA LIBERTÀ

Il principio di libertà implica che, emancipati da paure e superstizioni, si può mangiare senza preoccuparsi di indagare sulla provenienza delle derrate alimentari (I Cor. 8:1-4; 10:25-26). 

NOTA: Al Signore appartiene la terra e tutto quello che essa contiene (I Cor. 10:26). 

Questo estratto del Salmo 24:1 era parte del ringraziamento pronunziato dai Giudei prima del pasto. 

Rendendo grazie a Dio, come per qualunque provvidenza materiale, ci si nutre di vivande o bevande collegate a ricorrenze religiose senza timore di esporsi al giudizio divino né ad alcuna influenza negativa (I Cor. 10:30; I Tim. 4:1-5). 

Il principio di libertà è esteso ai cibi legati alle feste ebraiche ed a quelli vietati dalla Legge mosaica (Colos. 2:16-17; Ebr. 9:10).

I credenti possono optare tra accettare o rifiutare un invito durante le festività, perché:

  • non vi sono divieti assoluti di banchettare con persone non convertite a Cristo, diversamente dai Giudei che non potevano mangiare con i pagani (I Cor. 5:9-13; Gal. 2:11-12).
  • non vi sono obblighi ad accogliere ogni invito che si riceve (I Cor. 10:27).
  • la volontaria astensione da qualche alimento o compagnia non mira a produrre meriti o perfezionamenti spirituali (I Cor. 8:8; Colos. 2:20-23).

 

LA PRATICA DELLA RESPONSABILITÀ

Il principio di responsabilità gestisce la consapevolezza che in occasione di varie ricorrenze è ancora usanza popolare abbinarvi pietanze celebrative con connotazioni religiose in contrasto con l’Evangelo.

I cristiani devono tenere presente la loro vocazione di testimoni del Signore (I Cor. 10:31). 

Dinanzi a certi inviti ricevuti in giorni di feste idolatriche, è doveroso:

  • muoversi senza fanatismi e con delicatezza per non scandalizzare altri (I Cor. 10:27, 32),
  • evitare di appoggiare superstizioni dinanzi ai simpatizzanti (I Cor. 10:23-24, 28-29),
  • non indurre i neofiti a condursi contro la propria coscienza (I Cor. 8:5-13; Rom. 14:13-23). 

NOTA: forzando la coscienza, questa viene “ferita” e si infetta; cioè, imitando gli altri per orgoglio, essa va perdendo sensibilità, la facoltà per discernere il bene dal male su ogni altra questione. Il debole nella fede e nella conoscenza, istigato a non apparire da meno rispetto a chi ha già maturato un superamento interiore delle tradizioni pagane, compie un gesto oltre ciò che la sua coscienza ancora riprova come peccato e, così facendo, si avvia nella resistenza alla coscienza, che conduce all’indurimento finale (Tito 1:15).

Diversamente, bisogna non lasciarsi assolutamente trascinare in banchetti che coinvolgono direttamente nel culto idolatra e nelle pratiche pagane, restando fermi nell’obbedienza al Signore pure quando non siamo compresi (I Cor. 10:19-22; Atti 15:19-20; I Pie. 4:3-5).  

                                                                                                                                 

Alessandro Cravana 

Studi biblici

studiare la bibbia

Ascolta in diretta Radio Evangelo Matera

Dove siamo

Chiesa Cristiana Evangelica ADI

Via San Pardo, 50 bis, 75100, Matera (MT)

Assemblee di Dio in Italia

Chiese Cristiane Evangeliche "Assemblee di Dio in Italia"
Ente Morale di Culto D.P.R. 5.12.1959 n.1349

 

Seguici sui social

 

Scrivici

© 2024 Chiesa Cristiana Evangelica Assemblee di Dio in Italia, Matera Via San Pardo 50/bis. webmaster@adimateraviasanpardo.it