Il battesimo nello Spirito Santo è un’esperienza di fondamentale importanza per la fede cristiana.
I. UN ESPERIENZA BIBLICA NEL TEMPO DELLA GRAZIA
La Bibbia pone la dottrina del battesimo nello Spirito Santo prima dell’esperienza.
Il battesimo nello Spirito Santo è l’adempimento di una promessa divina attestata dalle Scritture (Luca 24:49; Atti 1:4, 5 [Isa. 44:2, 3]).
Questa è una promessa specifica per l’epoca della salvezza per grazia in Cristo, promessa non realizzata nell’antico Patto (Atti 2:15-17, 33, 39; Giov. 7:38, 39; Mat. 3:11).
Il battesimo nello Spirito Santo quindi è un dono di Dio: si riceve per grazia mediante la fede (Mar. 16:17; Giov. 1:16; Atti 8:20; 11:16, 17).
II. UN ESPERIENZA “PENTECOSTALE”
Fu durante la festa di Pentecoste che lo Spirito Santo scese sui credenti, cinquanta giorni dopo la risurrezione di Cristo (Atti 1:3; 2:1, 4).
Il Movimento Pentecostale nasce agli inizi del XX secolo, con la riscoperta di questa promessa.
Pentecoste in greco significa “Cinquantesimo”: la festa delle Settimane era chiamata così perché celebrata il giorno successivo al termine delle sette settimane seguenti la festa delle Primizie (Lev. 23:15, 16; Deut. 16:9-11).
La festa delle Primizie si celebrava il terzo giorno dopo la Pasqua durante la settimana dei pani azzimi, festa accorpata alla Pasqua (Lev. 23:5-7, 11).
III. UN ESPERIENZA GLORIOSA
La discesa dello Spirito Santo nel giorno di Pentecoste è stato un fenomeno improvviso: non qualcosa di naturale, provocato dai discepoli o per eccitazione collettiva, ma un miracolo di Dio segnato da fenomeni acustici e visivi (Atti 2:2, 3).
Sia il vento che le lingue di fuoco sono esempi che Luca usa per tentare di spiegare ciò che si verificò quel giorno. Infatti, il testo dice: suono come di vento e lingue come di fuoco”.
Seppure certe straordinarie manifestazioni caratterizzarono la prima “pentecoste”, il battesimo nello Spirito Santo rimane un evento glorioso in cui l’essere umano è totalmente coinvolto nella presenza di Dio: una vera immersione in essa, che ci riempie fino a traboccare (Atti 19:6).
La mente è illuminata per conoscere le realtà bibliche al di sopra dei propri limiti, la volontà è fortificata per ubbidire al Signore, i sentimenti sono ricolmati dal desiderio della gloria di Dio.
Così il credente esalta Dio come lo Spirito di Dio da d'esprimersi, oltre le facoltà espressive umane, con linguaggi non provenienti da processi intellettivi o da risorse culturali, bensì per totale influenza dello Spirito Santo sul proprio spirito (Atti 2:4; I Cor. 14:14).
Tale celeste esperienza, tuttavia, non annulla la coscienza né la volontà e il carattere dell’uomo, ma li santifica per il Regno di Dio (Atti 2:14, 15; I Cor. 14:39, 40).
Lo Spirito Santo ci abilita a parlare, ma dobbiamo cominciare noi a farlo (Sal. 81:10).
IV. UN ESPERIENZA RICONOSCIBILE
Le reazioni psicofisiche all’azione dello Spirito Santo sulle persone possono variare secondo l’indole di ciascun credente, tuttavia l’evidenza esteriore del parlare in altre lingue quale prima (non unica) manifestazione del battesimo nello Spirito Santo è il modello universale per la Chiesa (Atti 2:4, 33; 10:44- 47; 11:15-17).
Chi realizza il battesimo nello Spirito Santo sa per certo di averlo ricevuto lo rende noto egli ad altri.
Ciò è evidente anche dalla precisa domanda che l’apostolo Paolo rivolse ai discepoli di Efeso: “Riceveste lo Spirito Santo quando credeste?” (Atti 19:2).
Certamente, nel tempo, si possono ampliare i linguaggi proferiti, tuttavia già “l’immersione” in sé è un traboccare di pienezza che non può equivalere a qualche “goccia”.
Pertanto non è classificabile come “battesimo pentecostale” l’esternazione di un credente che timidamente balbetta qualche suono o pronuncia due parole (I Cor. 14:18, 19).
V. UN ESPERIENZA DISTINTA
Il battesimo nello Spirito Santo segue la nuova nascita, che lo rende possibile, quindi è un’esperienza distinta dalla rigenerazione spirituale in Cristo (Atti 2:38; 8:16).
Gesù pare riassumere una triplice opera dello Spirito di Dio:
1. “con voi”, l’azione che conduce a ravvedimento e consolazione (Giov. 14:9-10, 17; 16:7, 8);
2. “in voi”, la dimora divina nei credenti rigenerati (Giov. 14:17, 20, 23; Rom. 8:9-11);
3. “su voi”, il conferimento di potenza spirituale per il servizio al Signore (Atti 1:8; I Tess. 1:5).
Alla rigenerazione, quanti si sono aperti all’opera di convinzione dello Spirito Santo, sono da Lui introdotti nella Chiesa, nuovo popolo e tempio spirituale di Dio, testimoniando poi ciò con il battesimo in acqua (Efes. 2:14-18, 22; Colos. 2:12, 13; Atti 19:4-6).
Questa azione effettuata dallo Spirito Santo è definita “battesimo” nel Corpo di Cristo (Gal. 3:27-28; I Cor. 12:12, 13).
Al battesimo pentecostale Cristo è il Battezzatore, che immerge nello Spirito Santo (Giov.1:33).
D’altronde, il Signore ha distinto tra il “ricevere Lo Spirito Santo” alla nuova nascita (Giov. 20:22 [la sera della resurrezione – Giov. 20:19]) ed il “ricevere potenza” alla promessa pentecostale (Luca 24:49; Atti 1:4-5, 8 [quaranta giorni dopo la resurrezione – Atti 1:3]).
VI. UN ESPERIENZA MIRATA
Sono errate quelle concezioni che mirano al battesimo nello Spirito Santo esclusivamente come ad una gioia incontenibile o all’appagamento di una ricerca spasmodica del sovrannaturale …
La pienezza pentecostale conferisce al credente rinnovata potenza sull’ostilità del regno di questo mondo e sulla debolezza della natura umana (Atti 2:3 [Sal. 104:4; I Cor. 13:1]; Atti 4:31, 33; 6:10).
VII. UN ESPERIENZA PROTETTA
Il fuoco, citato spesso nell’Antico Testamento come elemento che accompagna la presenza di Dio (Eso. 3:2; 13:21; 19:18; Num. 9:15, 16), risultò familiare ai discepoli, che compresero la chiara origine divina di quella potente manifestazione. La nuvola di fuoco che si divise in tante lingue indicava che quella manifestazione alla Pentecoste era da parte di Dio (Atti 2:3).
Intorno al battesimo nello Spirito Santo sussistono perplessità e paure, alimentate da insane voci.
Il Signore stesso, però, garantisce una esperienza spirituale in cui le schiere sataniche non possono colpire né ingannare (Luca 11:9-13).
È comunque opportuno ricercare tale battesimo insieme a credenti spiritualmente affidabili (Atti 8:14, 15; I Cor. 14:39, 40; II Tim. 2:22).
VIII. UN ESPERIENZA ATTUALE, DA RICERCARE E COLTIVARE
Alcuni ritengono che il battesimo nello Spirito Santo si riferisse soltanto agli Apostoli, per fondare la Chiesa. Ora non ci sarebbe da aspettare più nulla, in quanto la promessa è stata adempiuta.
Il Nuovo Testamento, però, smentisce tale tesi (Mar. 16:17; Atti 2:17, 39; I Cor. 13:8-10).
Il battesimo pentecostale non è il salario di sforzi e meriti umani, tuttavia deve essere procacciato
perseverando nella preghiera in attesa fervente (Luca 11:9; 24:49; Atti 1:4, 14) ed esaminandosi dinanzi a Dio per ubbidirgli nell’arresa totale del cuore (Atti 5:32; Efes. 4:30; I Pie. 4:14).
Il battesimo nello Spirito Santo non si esaurisce in un’unica, entusiasmante esperienza spirituale.
Si possono sperimentare nuove effusioni, nuova “potenza” dall’alto (Atti 4:31; Efes. 5:18-21).
Una sorgente si è ormai aperta nel credente e da essa continuano a sgorgare nuovi rivoli dai “fiumi d’acqua viva” che ravvivano e fortificano il suo servizio spirituale (Giov. 7:38; II Tim. 1:6-8).
Chi viene nuovamente riempito fino a traboccare dello Spirito Santo realizza una rinnovata consapevolezza e rivelazione della gloria di Dio: vorrebbe esprimergli tutti i propri sentimenti di adorazione, ma tutte le parole che conosce gli sono insufficienti. Allora, come un necessario sbocco spirituale, si ripete e sviluppa il fenomeno del parlare in altre lingue (I Cor. 14:2, 17, 18).
Alessandro Cravana